L’Asd Aurora Alto casertano affonda il Campomarino 3-2, con qualche difficoltà.
Le Aquile dopo la vittoria di Coppa Italia contro il Termoli, in rimonta si sbarazza dell’ultima in classifica.
PIETRAMELARA (ARNALDO BETTI) – Ormai è un treno in corsa l’Asd Aurora Alto casertano di mister Mancino che ha calato l’ottava meraviglia battendo in rimonta l’ostico Campomarino.
La squadra del presidente Montaquila lanciatissima al primo posto in classifica in solitaria, forse, ha preso sottogamba il match contro gli adriatici del Campomarino tanto che alla mezz’ora gli ospiti erano addirittura in vantaggio per due reti a zero.
Gli ospiti rossoblù realizzavano la prima rete già al 5’ con Montechiari e addirittura raddoppiavano al 25’ con De Nicola, quindi, un uno due che avrebbe stordito qualsiasi squadra.
Le aquile, che hanno tra le sue caratteristiche il non demordere mai, non si arrendevano e in pochissimi minuti riequilibravano il match con il bomber Panico che dimezzava lo svantaggio, mentre Di Lullo dalla distanza permetteva ai biancorossi di chiudere la prima frazione di gioco sul 2-2.
Il secondo tempo iniziava con le Aquile dell’Alto Casertano che avevano un solo intento, ossia, portare a casa il match e ci riuscivano da subito con Pettrone. L’attaccante biancorosso con grande scaltrezza portava in vantaggio i ragazzi di Mancino per il sorpasso definitivo.
La formazione biancorossa una volta passata in vantaggio e acquisito il 3-2 è riuscita ad amministrare la gara con perfetta sagacia ed esperienza, senza sprecare ulteriori energie, in quanto, solo tre giorni prima aveva battuto nel ritorno di Coppa Italia dilettanti la Difesa Grande Termoli per 4-0, quindi erano leggermente in deficit d’energie.
Domenica di sofferenza per gli uomini di Mancino che hanno regalato ai propri tifosi un’ennesima vittoria confermando il primo posto in classifica che le Aquile, domenica prossima, dovranno difendere in un’altra gara al “Pasqualino Leonardo” di Pietramelara contro la formazione penultima in classifica del Bojano che tenterà di vendere cara la pelle come del resto ha provato a fare il Campomarino.