Giornata missionaria: la testimonianza di don Crescenzo Gravante in Ghana.
Motowork Family e la visione di Don Enzo: «Essere missionari è un modo di essere Chiesa. Non è sociologia».
TEANO (Pietro De Biasio) – Il 22 ottobre, la Chiesa cattolica ha celebrato la Giornata Missionaria Mondiale con un tema centrale che ha toccato il cuore della missione cristiana: «Accogliere ed essere accolto ti trasforma». Tra le testimonianze più significative, quella di don Crescenzo Gravante, che sta portando avanti un progetto di «Motowork family».
Il progetto in Ghana, guidato da don Enzo, è un esempio concreto di come la missione cattolica si traduce in azioni che migliorano la vita delle persone. Ricordando le opere del patrono della Diocesi Stefano Menicillo e condividendo episodi significativi della sua vita, ha evidenziato, in particolare, il gesto della distribuzione del pane, un atto di carità che fa eco alle esperienze vissute in Africa.
Ha sottolineato che la missione non è semplicemente un’attività istituzionalizzata o un impegno da portare a termine per fini benefici e caritativi. È molto di più: «Essere missionari è un modo di essere Chiesa. Non è sociologia. La missione non è un’attività istituzionalizzata, una funzione da svolgere, un impegno da portare a termine, seppure a fini benefici e caritativi. È la natura della Comunità ecclesiale. Riguarda il cuore del Vangelo: inquietudine per chi è escluso e passione per il Regno».
Parole che ci ricordano che la missione va oltre il mero dovere religioso, rappresentando invece una chiamata a incarnare il Vangelo attraverso l’accoglienza e la trasformazione delle vite.