Operatori ecologici stretti in una morsa: tra le spettanze arretrate “Esi” e il primo stipendio “Pianeta”
Incontro al vertice in Comune l’altro giorno. Due le vie d’uscita, con la scelta affidata al “Rup” Russo.
TEANO (Elio Zanni) -Operatori ecologici del cantiere di Teano da tre mesi senza stipendio: le due spettanze arretrate dalla società “Esi” e il primo stipendio atteso dalla nuova ditta con la quale lavorano però, solo dal 1 settembre 2023. Cresce lo scontento e si moltiplica il numero di persone disposte a organizzare plateali forme di protesta. Ci sono, oltretutto, facendo la spola casa-luogo di lavoro, alcuni che sono costretti a percorrere più di ottanta chilometri al giorno, con evidente aggravio di spese personali. Stanno peggio di tutti.
Una situazione sempre più esplosiva, per i 19 dipendenti ex “Esi” e ora Pianeta Ambiente. Ieri due dipendenti sono mancarti dal lavoro, forse per problemi di salute, e la carenza di personale si è potuta apprezzare, Il problema dei lavoratori: nasce dal fatto che sono rimasti in bilico tra la Esi, che deve loro le ultime due (2) spettanze (più la liquidazione) e la nuova ditta, con la quale però non hanno ancora completato un intero mese di lavoro. Stipendio potenziale, solo atteso.
E mentre il secondo dei problemi esposti è destinato a risolversi da solo, il “lodo Esi” che vanterebbe mancati pagamenti dei canoni dal comune è stato oggetto di un recente incontro tra le parti, propri nella sede municipale.
All’incontro di lodo, in comune, erano presenti, il Dirigente/Rup (responsabile unico del procedimento) Fulvio Russo, il sindaco Giovanni Scoglio, una rappresentanza dei lavoratori, i rappresentati di tutte le sigle sindacali del cantiere di lavori di Teano; oltre all’amministratore delegato e al referente giudiziario.
Come in un orrendo gioco “chiodo scaccia chiodo” sembrerebbe che la Esi si sia detta pronta a liquidare gli operari, ma chiedendo contestualmente il saldo degli ultimi tre mesi di prestazioni, ossia dei servizi legati al ciclo rifiuti su Teano fino a tutto agosto 2023. Il Comune, da parte sua, lamenterebbe un numero non ben definito di “segnalazioni di disservizi” che, se tradotte in altrettante penali assorbirebbero una quota consistente dei canoni non versati. Canoni arretrati ammontanti a oltre 300mila euro; tenendo conto che il comune versava mensilmente alla Esi la non trascurabile cifra di 120mila euro al mese.
La seconda soluzione, pure evidenziata nel corso dell’incontro della settimana scorsa, prevede che a pagare gli stipendi ai lavoratori sia il Comune sul quale ricade, in effetti, la cosiddetta “responsabilità solidale” essendo stazione appaltate.
In pratica, per effetto della responsabilità solidale, ai sensi dell’art. 30 comma 6 D.L. 50/2016 e art. 29 D.L. 276/2003 l’Ente pubblico potrebbe effettuare pagamenti diretti ai creditori ex dipendenti (nel caso di Teano: gli ex lavoratori Esi) i quali vantano crediti per retribuzioni arretate e trattamenti di fine rapporto di lavoro: Tfr.
Ecco il dubbio amletico del Comune: pagare i canoni arretrati alla Esi (il che consentirebbe alla stessa di saldare gli ex operatori) oppure utilizzare l’articolo 30 (sue successive modificazioni o aggiornamenti) e procedere al pagamento diretto dei 19 operatori del cantiere di Teano? Ricapitolando: ora sia la “Esi” che il Comune si sono resi disponibile ad accettare una delle due ipotesi in campo.
Una decisione finale delicata e urgente che l’assemblea ha affidato nelle mani del Rup Fulvio Russo. Decisione che potrebbe arrivare proprio stamattina, con il funzionario atteso negli Uffici competenti che ieri hanno anche ricevuto dalla Esi i valori stipendiali degli ex dipendenti.