Antichi lavatoi, il gruppo «Onlus Casi di Teano» li riporta all’originario splendore
I volontari sopperiscono alle mancate manutenzioni del comune. Il consigliere Zanni li ringrazia
TEANO (Elio Zanni) – I lavatori pubblici di marmo e pietra lavica. Erano le «lavatrici» del popolo, fino agli inizi del Novecento, quando il boom economico impose l’uso del cemento per creare le vasche per il bucato collettivo e le lavabiancherie elettriche per i più facoltosi.
Simboli di un’epoca che fu, fatta di condivisione rapporti di vicinato, di momenti di fatica alleviata dai canti intonati come dappertutto anche dalle donne di Casi di Teano. Veri monumenti del passato, dunque, che rischiavano di rimanere miseramente seppelliti nelle erbacce, dimenticati e poi magari vandalizzati.
E invece, per fortuna, un gruppo di volontari residenti ha deciso di restituire dignità agli antichi lavatoi di Casi che un tempo costituivano il fulcro della vita sociale del piccolo insediamento urbano sidicino. Nei pressi del lavatoio, che potrebbero risalire alla metà del XIX secolo rispondevano alle esigenze igieniche della medicina dell’epoca, dovrebbero poi essere reperiti – con apposite indagini – i resti di tutte le altre attività che si svolgevano nei paraggi, soprattutto di piccolo commercio.
Il sodalizio «Onlus Casi» di Teano ha sicuramente sopperito alle carenze del comune di Teano che di simili recuperi e manutenzioni, se solo ne avesse una minima idea, ne dovrebbe fare a decine. Anche perché il settore risulta coperto da apposito assessorato adeguatamente pagato con apposita indennità di carica.
Una iniziativa, quella dell’Associazione Casi che non è sfuggita, proprio per la sua natura volontaristica, all’attenzione del consigliere comunale di maggioranza, Guido Zanni che ha tenuto personalmente a ringraziare – pubblicamente – il gruppo di volontari.
«La struttura è stata ripulita dalla vegetazione infestante che l’aveva invasa – ha detto Zanni che si è detto disposto ad affiancare altre iniziative simili- ritornando all’antico splendore grazie al lavoro dei volontari, del direttivo e del Presidente Luca De Monaco. Ritengo fondamentale e strategica la sinergia tra i vari attori come: amministrazione, associazioni, comitati e cittadini».