Occupazione suolo pubblico alle stelle: commercianti adirati sul piede di guerra
Già attivata stamattina «Anva Confesercenti» per un ricorso contro il provvedimento della Giunta Scoglio
TEANO (Elio Zanni) – Stagione di «lacrime e sangue» per i commercianti a posto fiso e ambulanti, per i cittadini utenti e contribuenti del comune di Teano. Dopo aver gonfiato i canoni idrici il comune ritocca (in aumento, naturalmente) le tariffe relative a concessioni, autorizzazioni esposizione pubblicitaria e per l’occupazione di aree e spazi mercatali.
In pratica oggi, giusto per fare un primo esempio, occupare suolo pubblico per svolgere una attività commerciale, montando un semplice banchetto o dei tavoli potrebbe costare (se I calcoli riferiti a un intero anno sono giusti), a circa il 350 per cento in più rispetto al passato.
A stabilirlo sarebbe stata l’amministrazione comunale con la Delibera di Giunta n. 65 del 13 luglio 2023 intitolata «Tariffe del Canone Unico Patrimoniale».
Subito la notizia è volata via web suoi social dei commercianti di Teano con il seguente quadro riassuntivo: «Per l’occupazione di suolo pubblico si passa da circa 9 euro a metro quadro a 40 euro con un aumento, se tutto fosse confermato, di circa il 350 per cento. Insomma, un mercatale che occupa 28 metri quadri se prima pagava 252 euro all’anno oggi, con l’aumento varato, dovrà pagare 1.120 euro ogni anno».
«Da nessuna parte si pagano cifre del genere e qui, con tutto il rispetto, non siamo in piazza Navona o nei giardini della villa di Arcore», così hanno già commentato alcuni commercianti ambulanti, stamattina (ossia pochi minuti fa), mentre con una assemblea estemporanea pensano a plateali forme di protesta. Ma, intanto, hanno già avvertito la loro associazione di categoria, «Anva Confesercenti» per un possibile ricorso contro il provvedimento della Giunta Scoglio.
Anche le forze di minoranza si preparano a portare le continue raffiche di aumenti «non progressivi e mai definiti nei dettagli prima della loro messa in atto» in Consiglio comunale. Tanto, non certo per contestare il tentativo di riequilibrio ma per l’entità, le proporzioni rispetto agli altri comuni, i metodi e per i modi e i tempi di attuazione.
La piazza di Teano, che ora si picca di essere suolo pubblico degno di tariffe di un certo peso, infatti, non offre poi tutti quei servizi che la qualificherebbero veramente come tale. I servizi igienici comunali, per esempio, risultano sempre chiusi e il livello di controllo e quindi di sicurezza del mercato (leggasi presenza di polizia municipale) è assolutamente inadeguato. Per non parlare poi sul grado di penetrazione, anche di veicoli – auto e moto – di non residenti, nell’area mercatale.
Non poteva essere diversamente, gli animi sono tesi come mai prima a Teano, con una visione critica trasversale dei cittadini comuni e dei commercianti ambulanti e a posto fisso per lo sconcerto e i disagi arrecati dagli aumenti in corso. Aumenti che alla fine, se confermati, si riverserebbero così, direttamente, sui cittadini, sugli avventori, sui clienti, sulla gente comune.
Per questo la parte politica e i commercianti di tutte le risme (a partire dalla assemblea occasionale di stamattina prestissimo, alle 7,00) promettono battaglia per far valere le loro ragioni. Da una dichiarazione degli ambulanti, a Caserta per uno stallo di 40 metri quadri si paga circa 40 euro, ossia 1.600 euro all’anno. Si tratta solo di esempi, ma si direbbe proprio che Teano si sia adeguata alle tariffe di Caserta. Peccato però che Caserta ha una affluenza di visitatori mille volte superiore a quella di Teano. Come dire: 300 a Teano e 3.000 a Caserta. Quindi, nella visione dei commercianti che girano tutta la provincia, non c’è nemmeno correttezza proporzionale nelle nuove tariffe di Teano.