Esche per cani nella frazione Casi, «Enpa Teano» denuncia: avvelenatore ignoto
I residenti sicuri che la bestia umana che offre veleno ai cuccioli non possa essere una persona del posto
TEANO (Pietro De Biasio) – A Casi si è verificato un gesto «ignobile» nei confronti dei cani. È emerso, infatti, che una ciotola utilizzata da alcune persone della piccola frazione per dare da mangiare ai cani randagi della zona conteneva del veleno di colore blu come evidenziato dalla foto.
La notizia è ovviamente negativa, ma fortunatamente c’è anche un fatto positivo da segnalare: una cagnetta è riuscita a salvarsi grazie al fatto che l’animale era dotato di un regolare microchip che ha permesso ai soccorritori di risalire ai proprietari e informarli dell’accaduto.
Le volontarie dell’Enpa Teano hanno prontamente denunciato l’episodio sul loro social, suscitando indignazione e rammarico. «È stata appena segnalata la presenza di questa sostanza (sicuramente veleno) nella ciotola che delle persone civili utilizzano per sfamare dei cagnolini randagi sul territorio. Naturalmente sarà sporta denuncia! Siete inqualificabili», si legge nel post.
Tuttavia, il post è stato anche mal interpretato da alcuni abitanti di Casi, che hanno pensato che si riferisse agli abitanti della frazione. Le volontarie hanno subito chiarito che la loro denuncia era rivolta solo ed esclusivamente ai responsabili del gesto ignobile, non alla comunità locale.
Questa vicenda mette in evidenza il problema dei cani randagi che vagano per le nostre strade e le difficoltà che molte associazioni e volontari incontrano nel cercare di prendersene cura.