«Gocce di Memoria»: la vita e il sacrificio involontario di Antonio Landieri
Il 26 giugno alla celebrazione a Teano ci saranno i suoi familiari e il concerto degli «Abatjour»
TEANO (Pietro De Biasio) – In un’epoca in cui la criminalità organizzata minaccia sempre di sopraffare tutto e tutti, una luce di speranza risplende sulla memoria di un giovane cuore innocente, spezzato dall’orrore della camorra. A 19 anni dalla sua tragica morte, il presidio Libera, la cooperativa sociale La Strada Onlus e il Forum dei Giovani uniscono le forze per organizzare «Gocce di Memoria», un evento che celebra la vita di Antonio Landieri e il suo sacrificio involontario nel mezzo di una lotta brutale per il potere tra gruppi criminali.
Landieri, nato a Napoli, a Scampia il 26 giugno 1979, vive ancora nella coscienza collettiva di una comunità che ha deciso di lottare per la giustizia e la verità. Il 6 novembre 2004, la vita di Antonio fu spezzata in un raid di camorra in via Labriola, proprio dove sorgono i cosiddetti «sette palazzi».
La sua unica colpa era quella di essere affetto da una disabilità motoria che ne limitava i movimenti. Confuso con cinque dei suoi amici per un gruppo di spacciatori, Antonio fu raggiunto dai sicari di uno dei due gruppi in lotta per il controllo del quartiere. Non fu abbastanza veloce da mettersi in salvo e venne ucciso con due colpi alla schiena. Il 26 giugno, giorno del suo compleanno, per onorare il sangue innocente versato, è prevista la presenza dei familiari di Antonio e il concerto della band «Abatjour».
La memoria di Landieri è stata immortalata nel bene confiscato che dal 2019 è in gestione a Teano, nella frazione di Pugliano. In questo luogo, dove ventisette ettari di terra coltivati a ceci, olive e nocciole e un immobile oggi ribattezzato «Casa Miché» simboleggiano una speranza e una rinascita, la comunità si raccoglie per ricordare e riconoscere il sacrificio di Antonio.