Curiosità

Da «Ricomincio da tre» il Pino abbattuto dell’Ospedale rivive in quadretti d’arte.

Da «albero di Mussolini» a icona popolare di libertà di parola via social web: di lotta e possibile rinascita.

TEANO (Elio Zanni) – E così il Pino dell’Ospedale di via Roma a Teano, abbattuto perché ritenuto ormai pericoloso (ma dopo decenni di assoluta incuria tutto può diventare pericoloso…) si trasforma in un quadro, assurge a simbolo di un indelebile ricordo popolare fatto di momenti di apprensione, di quasi rivolta, di tanti interrogativi e alla fine: di speranze deluse. Qualcuno a Teano ha pensato bene che un «caso» tanto dibattuto, dove alla volontà popolare si opponeva quella della politica locale forte della relazione tecnica di un agronomo di fuoriporta, potesse diventare una icona, una raffigurazione, un oggetto ricordo.

Un quadro quasi devozionale – senza esagerare – simbolo non certo solo di questi anni ma dell’eterna lotta tra le ragioni della scienza e quelle del cuore. Il protagonista è lui: Salvatore Canzano, il giovane che ha deciso di superare i problemi di una città che non decolla e quelli personali con una scelta di vita: attivare una piccola attività di scambio merci, di baratto, del riciclo di libri, riviste e giornali d’epoca. Ed è per questo che ha voluto dare al negozio ecologico (perché improntato al riciclo) un emblematico nome: «Ricomincio da tre», ispirandosi al celebre film di Massimo Troisi di cui Salvatore è da sempre un fan. Una lodevole attività di cui già abbiamo avuto occasione di parlare.

Detto fatto: dopo i libri, alcuni dei quali vecchi e molti altri antichi, dopo i fumetti – ha persino le prime uscite a strisce di Topolino e quelle anastatiche de Il Topolino d’oro, dopo intere raccolte di riviste che tutti credono ormai perdute, ecco l’ultima idea: delle riproduzioni iconiche cromatiche su base lignea del nobile Pino di via Roma, tratte da uno scatto fotografico di Valter Giarrusso, storico amante di Teano e presidente dell’Associazione «Il Campanile». Il cosiddetto «albero di Mussolini» che da simbolo del fascismo del periodo del «premio al merito silvestre» è passato ad essere una delle più belle cartoline di Teano per assurgere, dopo il suo abbattimento (avvenuto il 27 febbraio 2025), ad emblema della Teano che trova improvvisamente il coraggio di parlare, di esporsi, di farsi sentire. E contesta apertamente e come può: per strada, sui social, sui giornali non asserviti esprime liberamente idee e opinioni.

Ebbene, a Salvatore non sfugge la vasta popolarità raggiunta dall’albero maledetto, e così lo fa riprodurre in quadretti di legno. E il Pino diventa eroe e martire, vittima. Arriva ad assurge a simbolo di quello che si voleva forse nascondere: la disattenzione dei compaesani che dopo decenni d’incuria sono alla fine costretti ad abbattere un mostro da loro stesso creato, un «Golem» ormai ingovernabile benché tenuto stretto alla catena: il Pino dell’Ospedale.

Passando lungo il corso principale di Teano, di fianco alla sede della Proloco Teanum Sidicinum, diventa impossibile non fermarsi a gettare uno sguardo a quel coacervo di oggetti d’ogni valore, tipo ed epoca, tra i quali adesso, tra vecchi pizzi e merletti, nastri magnetici e introvabile vinile, c’è un nuovo «souvenir» che racconta una storia antica e moderna: i quadretti dell’albero maledetto: il Pino di via Roma.