Beni culturali, la riforma Franceschini 10 anni dopo. Analisi, in un libro di Guzzo.
La presentazione domani, 14 dicembre 2024 alle ore 16.30, nella chiesa dell’Annunziata a Teano centro.
TEANO (Pietro De Biasio) – Dieci anni fa, la riforma Franceschini segnava una svolta nella gestione dei beni culturali italiani. A distanza di un decennio, è tempo di tracciare un bilancio: quali sono stati i risultati, quali le criticità e quali le prospettive future? A queste domande cerca di rispondere il volume «Dieci Anni Dopo. Riflessioni sparse sulla «riforma» Franceschini», curato da Pier Giovanni Guzzo e pubblicato da Scienze e Lettere.
La presentazione del libro si terrà domani 14 dicembre 2024 alle ore 16.30 nella chiesa dell’Annunziata. Un incontro che si preannuncia ricco di spunti grazie alla presenza del curatore Guzzo e di ospiti come Carmelina Ariosto, Alfredo Balasco e Michele Campisi, pronti a discutere le molteplici implicazioni di una riforma che ha lasciato segni profondi nel panorama culturale. A dieci anni della riforma introdotta nel 2014, il volume propone un’analisi critica delle conseguenze di questa riforma, evidenziando i suoi effetti negativi sia all’interno del Ministero sia nella gestione territoriale e museale del patrimonio.Con una premessa di Tomaso Montanari, i dieci saggi inclusi nel libro esplorano il bilancio di questo decennio, spaziando dall’impatto sul lavoro dei tecnici alla ricezione da parte del pubblico.
Gli autori affrontano temi centrali come la mercificazione del patrimonio culturale, la gestione museale, e il declino di aree archeologiche emblematiche come Teanum Sidicinum e Cales, proponendo soluzioni per un rinnovamento gestionale e metodologico.L’evento non è solo un momento per la presentazione di un libro, ma anche un’occasione per alimentare il dibattito culturale e confrontarsi con esperti del settore. Un appuntamento imperdibile per studiosi, professionisti e appassionati di cultura, volto a rilanciare l’importanza del patrimonio come risorsa per la crescita culturale e sociale del Paese.