Giudiziaria Politica

Il Comune si costituisce parte civile contro l’ex sindaco e il vice sindaco.

Il 19 dicembre 2024, gli interessati compariranno davanti al Gup della Dda di Napoli per l’udienza preliminare.

CALVI RISORTA / Teano & oltre (Elio Zanni – giudiziaria & politica) – A seguito delle gravi accuse di collusioni mafiose mosse all’ex amministrazione comunale di Calvi Risorta, l’ente Comune di Calvi Risorta, ora sottoposto a commissariamento straordinario a causa delle accuse di infiltrazioni criminali, ha deciso di intraprendere un’azione legale. Infatti, con la delibera n. 16 del 21 novembre 2024, la Commissione Straordinaria ha formalizzato la costituzione di parte civile nel procedimento penale a carico dell’ex sindaco Giovanni Lombardi e dell’ex vice sindaco Giuliano Cipro.

I due ex amministratori sono accusati di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente con l’aggravante mafiosa e di favoreggiamento personale con la medesima aggravante. Le accuse mosse dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli sono estremamente gravi e hanno portato, lo scorso luglio 2024, allo scioglimento del Consiglio comunale. Il Governo ha ritenuto che l’Amministrazione fosse sotto l’influenza della criminalità organizzata, compromettendo così il buon funzionamento dell’Ente locale.

La decisione del Comune di costituirsi parte civile è stata definita «attesa e giusta» dai commentatori esterni. Si tratta, infatti, di un atto dovuto per un Ente che si ritiene sia stato profondamente danneggiato dalle azioni dei suoi ex amministratori. Con questa mossa, il Comune intende ottenere un risarcimento per i danni subiti, sia a livello economico che di reputazione. Le prossime tappe. Il 19 dicembre 2024, l’ex sindaco, l’ex vice sindaco e il funzionario comunale Marcello D’Onofrio compariranno davanti al Gup della Dda di Napoli per l’udienza preliminare. In questa sede, il Giudice dovrà decidere se rinviare a giudizio gli imputati.

Cosa possiamo dire in sintesi in attesa che si definisca tutta la storia, rispettando i doveri di cronaca e senza apparire per forza un tribunale mediatico? Semplice: che la vicenda di Calvi Risorta è un esempio lampante di come la criminalità organizzata possa infiltrarsi o comunque tentare di infiltrarsi nelle istituzioni locali, compromettendone la funzionalità e danneggiando i cittadini. Danneggiando anche le imprese locai, quando gli incarichi diretti (questa sorta di tentazione e di trappola per fessi sancita per legge) sono condizionati e dirottati ad amici degli amici di potentati politici o prepotenti in odore di camorra. Ecco perché, pur essendo lontani dalla definizione della storia, la decisione del Comune di costituirsi parte civile rappresenta un passo importante, un segnale chiaro che le Istituzioni sono determinate a ristabilire la legalità.