Giovani di Teano in Emilia Romagna, in aiuto alle vittime dell’alluvione
Ivan Quaglieri, Silvio Corbisiero e Vittorio Croce, partiti per portare assistenza alla popolazione in difficoltà
TEANO (Pietro De Biasio) – Ivan Quaglieri, Silvio Corbisiero e Vittorio Croce, hanno dimostrato il grande cuore di Teano decidendo di partire per l’Emilia Romagna per aiutare la popolazione colpita dall’alluvione. I tre giovani sidicini sono partiti senza perdere tempo per pulire e gestire i residui dell’inondazione.
Li abbiamo visti spalare il fango, sporcarsi non solo le mani ma anche il culo e nonostante la difficoltà della situazione, hanno prestato assistenza alle persone colpite dall’alluvione. Il primo giorno sono stati a Modigliana, il paese che è praticamente geologicamente cambiato per le molte frane. Hanno caricato e scaricato tutto il materiale dalle abitazioni allagate.
Oggi, invece, hanno aiutato una famiglia in seria difficoltà con 1.5 metri di acqua nel garage di casa. A Faenza centro, nel pomeriggio, hanno dato una mano agli amici del N.O.V. protezione civile di Tagliacozzo (Aquila), insieme al coordinamento protezione civile dell’’Abruzzo e ai vigili del fuoco di Belluno. La loro azione ha dimostrato che anche le persone comuni possono fare la differenza in momenti di crisi, e che l’altruismo e la solidarietà sono valori fondamentali della comunità di Teano.
La popolazione locale li ha accolti i giovani sidicini con gratitudine e li ha ringraziati per il loro impegno. «Durante la nostra esperienza abbiamo incontrato una popolazione arrabbiata e delusa dalle istituzioni locali e regionali. Tuttavia, abbiamo anche notato la meravigliosa accoglienza e la forza d’animo dei romagnoli, che continuano a lottare contro le avversità con il loro motto TEN BOTA».
Ivan, Silvio e Vittorio hanno dimostrato un grande coraggio e una forte determinazione nel prestare assistenza alle persone colpite dall’alluvione. In un mondo dove spesso la solidarietà sembra essere messa da parte, l’azione di Ivan, Silvio e Vittorio rappresenta un segnale di speranza e di fiducia nella bontà dell’umiltà.