Inchieste

Cose strane dal mondo, asfalto pubblico utilizzato «per errore» su strada privata?

Ora, in via 26 ottobre molti cittadini rivendicano di ricevere lo stesso «trattamento speciale».

TEANO (L.P.) – Cose strane dal mondo. Un piccolo mondo antico, chiamato Teano. Tocca sempre a questo giornale sottolineare le cose strane, o che ci appaiono tali, che accadono a Teano, inusuali e magari anche non legittime; chissà. Ma di questo ultimo aspetto di quanto sollevato e dei necessari accertamenti, dovrebbero occuparsi altre realtà, non un Giornale. L’ultima: in questi giorni si assiste alle operazioni di rifacimento del manto stradale in diverse vie e qualche piazza.

Si tratta di un’opera che affonda le sue radici storiche nella passata amministrazione retta dal sindaco Dino D’Andrea che vede ora la sua realizzazione sotto il governo Scoglio. Ma non è questo l’argomento, non è questo il punto. Il povero cittadino martellato dall’alto dalle nuove bollette comunali arrivate e quelle in arrivo e costretto a fare la gincana a zig-zag per evitare le buche stradali vive nell’attualità non nel passato; un passato tra l’altro per paranoia o ignoranza nemmeno più rivendicato dai diretti interessati.  

Il punto vero è che nel rifinire il manto di usura – detto anche tappetino – di via 26 ottobre a Teano, i mezzi meccanici della ditta all’opera (che non conosciamo) avrebbe indugiato in un luogo ben preciso e fatto una sorta di «omaggio di bitume» si direbbe (a giudicare dalla fotografia) a ridosso dell’ingresso di una proprietà privata. Ma può una ditta durante l’esecuzione di un lavoro pubblico effettuare una simile forma di pseudo-generosità? Certo, è facile essere generosi con i beni e denaro altrui, soprattutto se si tratta di soldi pubblici. Ma la domanda, che vola tra residenti e non addetti ai lavori, ci sembra legittima?

Del resto pare non sia la prima volta che si segnalino simili «licenze lavorative» o stranezze inspiegabili. La volta scorsa (con altra ditta) toccò allo stallo per disabili di via Gramsci. Anche in quel caso è stato rilevato – e ci sono segnalazioni ufficiali e denunce dei fatti presso le autorità competenti – un comportamento strano e autonomo; oppure suggerito da persone non ancora individuate. La ditta rimosse lo stallo dal lato sinistro della via a senso unico, per piazzarlo sul lato opposto. Di questa disposizione o ordine di servizio non siamo riusciti a trovare traccia da nessuna parte. Ci siamo fatti solo un sacco di nemici come giornale che non si fa i cazzi suoi.

Ora, sia chiaro che il focus che vorremmo fare su questo e sul precedente episodio non riguarda le rispettive ditte, delle quali, con tutto il risetto, non ci frega proprio nulla; non vogliamo conoscerne nemmeno il nome. Quel che ci preme sapere è se siano legittime oppure no simili variazioni progettuali e se trattasi veramente di variazioni al tema: ieri spostare uno stallo automobilistico per disabili e oggi sistemare col bitumo pubblico l’area antistante l’ingresso veicolare privato. Anche perché, lungo la strada dei miracoli, via 26 ottobre, molti altri privati cittadini rivendicano ora di ricevere lo stesso identico trattamento ritenuto speciale.

Ancora una riflessione. Ma dove sono finite le figure preposte a seguire i lavori? Se c’erano, nessuno se n’è accorto. De resto se fossero state presenti sul posto riteniamo che non lo avrebbero consentito tanto facilmente; senza per lo meno informare l’Ufficio tecnico dove probabilmente la questione avrebbe sollevato altre perplessità esecutive. Quando è stato spostato lo stallo e quando qualcuno stava sversando bitume fuori sede stradale erano presenti oppure no gli addetti ai controlli, il direttore dei lavori, i responsabili dell’Ufficio tecnico comunale ora, grazie a Dio, affollato di geometri e ingeneri?