Politica

Acqua, fogne e il vittimismo di Scoglio, D’Andrea: «Non sono contro nessuno e non pratico il tiro al bersaglio».

«L’amministrazione potrebbe uscire da isolamento e senso di sfiducia, coinvolgendo persone qualificate».

TEANO – (DINO D’ANDREA, GIÀ SINDACO DI TEANO) – «Il problema della rete fognaria nel vasto territorio del Comune di Teano è un problema che incombe ed insiste da più di vent’anni, è un problema serio che si ripercuote sul decoro strutturale ed anche sulla salute degli abitanti; non è una questione politica, di destra o di sinistra, l’acqua è un bene prezioso ed è di tutti, e questo paese ha il bisogno ed il diritto di vivere una sana normalità.

Premesso che il sottoscritto non è contro nessuno, ma vorrebbe aiutare a risolvere la questione, per produrre una soluzione fattiva e positiva, oltre ed al di là delle solite ricorrenti critiche ed il tiro a bersaglio continuo, a tal proposito, offro tutta la mia disponibilità, da libero cittadino, e ricomporre e ristrutturare il puzzle della questione idrica.

Ricostruisco quella che è la storia della mia amministrazione, il 19 dicembre 2021 , la mattina prima delle mie dimissioni attiviamo il primo stralcio di 7 milioni di euro per la riqualificazione della rete fognaria con fondi europei stanziati per il tramite della regione Campania (interessante la zona a nord compresa via XXVI ottobre e Santa Reparata, la condizione indispensabile per l’avvio dei lavori fu l’accantonamento di una cifra circa 600.000 € (risorse comunali) stanziata a bilancio nel 2020 per la realizzazione del depuratore presso Teano scalo, ripeto, condizione necessaria ed indispensabile anche per attivare il secondo lotto di 8 milioni di euro interessante la rete fognaria a sud di Teano centro; con quest’operazione le casse comunali con un investimento ci 600.000 € avrebbero potuto usufruire di un finanziamento di circa 15 milioni di euro per il rifacimento dell’intera rete fognaria comunale.

All’epoca fu un atto non di politica o di propaganda ma di pura civiltà, in quanto le mie dimissioni furono irrevocabili. Di questo progetto di cui il primo stralcio già esecutivo si sono perse le tracce (tranne alcuni lavori a macchia di leopardo) ed è per questo che l’amministrazione attuale deve insistere per il rifacimento anche delle aree urbane contigue al sistema fognario («migliorie inserite nel capitotalo»)  e deve subito avviare l’iter per i lavori del depuratore di scalo, proprio per evitare problematiche legate probabilmente alla commistione di acque bianche con acque nere, il problema va affrontato e risolto, più passa il tempo più la variazione dei prezzi rispetto a quella gara esecutiva consentirà una riduzione della quantità dei lavori sulla rete fognaria rendendo monco il progetto; allora quale potrebbe essere la soluzione?

L’amministrazione potrebbe creare anche per uscire da un isolamento e da un senso di sfiducia una consulta, un tavolo tecnico permanente, coinvolgendo persone qualificate ed animate da spirito positivo e costruttivo che hanno competenze e memoria del progetto, Oltretutto i cittadini vanno tranquillizzati e le analisi rese trasparenti, del resto come già hanno ben fatto; questo problema non si risolve con il cloro, si risolve definitivamente con un progetto strutturale e se l’attuale amministrazione è in affanno deve aprire gli orizzonti e farsi supportare. Sicuro che usciremo a testa alta da questa impasse dell’idrico, vi lascio una buona giornata».