Dimissioni del sindaco Scoglio di Teano? Opportune se confermate le implicazioni col «caso Zannini-Campoli».
L’ipotesi sul piano locale: violazione delle norme e le leggi che regolano gli appalti e gli incarichi diretti.
TEANO – Aperto il vaso di Pandora dell’Amministrazione retta dal sindaco Giovanni Scoglio a Teano?. Forse. E da esso, se così fosse, come nel mito greco, uscirebbero i mali del mondo che iniziano a funestare la maggioranza che da due anni e più guida la Città. Dalle prime indiscrezioni, sembra che la Procura abbia scoperto un aspetto inquietante della gestione degli appalti della nuova amministrazione. Quello che emergerebbe è, semplicemente, sconcertante: il ritorno del clientelismo allo stato puro.
I lavori pubblici verrebbero affidati sulla base di interferenze della politica, che decide a quali imprenditori devono essere assegnati. Il tutto mediato, sempre dalle ipotesi in campo e non secondo questo organo di stampa, da alcuni consiglieri comunali di maggioranza. Di più. A un certo punto ci si lega ad un potente consigliere regionale, Giovanni Zannini, appunto, oggi sotto inchiesta per corruzione, al quale si chiederebbe (a valle di una cena organizzata a Teano) di fare i nomi delle ditte amiche. Potrebbe però trattarsi di un vanto vanaglorioso dello stesso Zannini che interloquisce con i suoi collaboratori. Diversamente emergerebbe rispetto a Teano un evidente interesse al «do ut des» politico – elettorale. Ipotesi accusatorie incredibili e pesanti; casomai confermate e che nel frattempo gli interessati faranno di tutto, giustamente, per smentire. Anche perchè la storia non appare all’orizzonte come il solito pasticcio, la solita ingenuità di quei «giovani leoni» più volte così indicati nelle pagine di questo giornale o dei suoi allegati, ma un modo «antico», illegale e malato di gestire il potere politico. Più volte, non a caso abbiamo parlato di nuovi politici che adottano sistemi risalenti a 40anni fa. Non vorremmo, per il buon nome di Teano, che il tutto si riducesse a queste meschinità.
Se le indiscrezioni dovessero essere confermate, l’Amministrazione retta col «sistema Scoglio» ossia autosufficiente, ostica col mondo dell’informazione vera e non asservita, della cosiddetta «stampa ostile», di chiusa, sordità e ostracismo verso le minoranze, ne uscirebbe con le ossa rotte. E sarebbe salutare, ossia benefico per tutti se a quel punto il Sindaco si dimettesse, lasciando a questa sfortunata città la possibilità di ricominciare daccapo. Tutti ricordiamo, in tanti contesti, il celebre aforisma di Andreottiana memoria «il potere logora chi non ce l’ha». Ebbene, l’Amministrazione Scoglio, avrebbe perfino «falsificato» tale aforisma. Sarebbe proprio una vicenda di mala gestione del potere, anzi di violazione di tutte le norme e le leggi che regolano gli appalti e gli incarichi diretti. Non resta che attendere che la Magistratura compia i suoi passi, faccia il suo dovere. E nel caso si concretizzassero le più pessimistiche delle previsioni, poco importa se comunque proprio nessuno verrebbe a toglierci di dosso il marchio a fuoco di «stampa ostile» che a quel punto ci terremmo stretto come una medagli al valore civile.