Cronaca nera

Infermiera aggredita da detenuto della Rems calena. L’accorato appello del gruppo «Nessuno tocchi Ippocrate».

Atteso intervento urgente per la sicurezza nella struttura sanitaria di accoglienza di autori di reato, affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi.

CALVI RISORTA – Infermiera aggredita da detenuto della Rems, anca fratturata. A lanciare l’allarme, dopo decine di articoli di stampa che ne hanno parlato (compreso teanoce.it e casertace.net – ora è direttamente l’Associazione di Promozione sociale Nessuno tocchi Ippocrate a lanciare l’allarme. Tanto, parlando addirittura di «struttura da abbandonare». Una vergogna per il Sistema sanitario nella sua articolazione regionale. «Ieri [26 settembre 2024], intorno a mezzogiorno – dice l’Associazione attraverso i suoi social – l’ennesima aggressione alla Rems di Calvi risorta, un detenuto in stato di agitazione psicomotoria, ha distrutto tutto quello che aveva a portata di mano aggredendo una infermiera ed una guardia giurata. La situazione è diventata insostenibile sia per i sanitari che lavorano nella struttura penitenziaria che per gli abitanti di Calvi che spesso si trovano questi soggetti pericolosi in giro per il paese. Si intervenga immediatamente! Bisogna inserire un drappello di Polizia Penitenziaria prima che ci scappi il morto! La collega infermiera ha riportato la frattura dell’anca ed è stata operata presso l’ospedale di Piedimonte Matese!».

Dunque, come spesso da queste pagine sottolineato, è chiaro che ci troviamo al cospetto dell’episodio grave di violenza all’interno della Rems (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) di Calvi Risorta. Stavolta un detenuto in stato di agitazione psicomotoria ha aggredito un’infermiera e una guardia giurata, causando gravi ferite all’infermiera, tra cui la frattura dell’anca. Questo evento mette in evidenza una situazione di pericolo e criticità non solo per il personale sanitario e di sicurezza della struttura, ma anche per i residenti della zona, che rischiano di trovarsi in contatto con individui pericolosi.

Come non cogliere il senso di questo appello? È chiara l’Insufficiente sicurezza: la mancanza di un adeguato presidio, come – appunto – un drappello di Polizia Penitenziaria, aggrava i rischi per il personale e per la comunità. Questo suggerisce che le misure di sicurezza attuali sono inadeguate per gestire le crisi all’interno della Rems. Chiaramente carenti e critiche appaiono le Condizioni di lavoro difficili per il personale. L’episodio sottolinea le difficili condizioni di lavoro per medici, infermieri e guardie all’interno di strutture che ospitano persone con gravi disturbi psichici e penali.

È evidente la necessità di supporto e protezione per il personale. Va quindi assolutamente colta questa richiesta di intervento immediato. L’appello a un intervento urgente riflette il timore che la situazione possa degenerare ulteriormente, fino a provocare morti, se non vengono prese misure preventive adeguate. L’episodio evidenzia una criticità nel sistema di gestione della sicurezza in strutture delicate come le Rems, sollevando la necessità di riforme strutturali e l’inserimento di un maggiore supporto da parte delle forze dell’ordine.