Uncategorized

«Sismografia dei Sensi» viaggio poetico nell’essenza dell’Amore di Caiazzo.

Per il poeta sidicino la penna è un sismografo: registra i sentimenti, ciò che gli occhi vedono e l’anima nasconde.

TEANO (Pietro De Biasio) – Con la sua nuova raccolta poetica, «Sismografia dei Sensi», Paolo Caiazzo approda ancora una volta negli store digitali. Il poeta sidicino, dai modi garbati e discreti, schivo e lontano dai riflettori, si conferma osservatore attento che registra le vibrazioni della vita. La stessa presentazione dell’opera infatti suggerisce la poetica che Caiazzo intende esplorare con la sua ultima fatica letteraria: «Molto somiglia la penna, a volte, all’ago di un sismografo che, similmente ad esso, registra i movimenti tellurici del corpo…», e così, come un sismografo, il poeta sidicino cattura e registra i più sottili fremiti dell’animo, quelli che sfuggono alla superficie, ma che vibrano nel profondo, invisibili agli occhi ma tangibili al cuore.

Ad esempio «Settembre», un acrostico che cattura con naturalezza la transizione delle stagioni. Qui, l’estate sembra svanire, «tra gonfie nubi», eppure resta viva nei giochi e nelle risate dei bambini, in un’eternità sospesa tra realtà e ricordo. Un’altra perla, «Solo», evocazione di una «autunnale serata d’agosto», parla attraverso immagini rarefatte: la luna, «amica del cielo», appare velata, «un po’ sbiadita». Caiazzo, con il suo stile gentile, riesce a fondere semplicità e profondità, e la sua poesia ricorda una sorta di sottile tessitura del quotidiano.

Ogni verso è un invito a rallentare, a fermarsi, a cogliere quei dettagli che di solito sfuggono. La sua poesia non cerca di stupire con effetti retorici; al contrario, si fa spazio silenziosamente, penetrando sotto la pelle del lettore. Non è la prima volta che Caiazzo si avventura nel mondo poetico. Con due precedenti raccolte all’attivo, «Lapis: Tracce di inchiostro passati» e «Rimirando», ha già dimostrato una capacità naturale di osservare il mondo e trascriverne le emozioni con un tratto sobrio e intenso. E questa sua ultima fatica non fa che confermare il suo talento nel trovare la bellezza nell’ordinario, tramutandola in parole che toccano il cuore.