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CICLISMO, performance di livello del Team Cesaro in Umbria: ha lasciato il segno.

Gli atleti conquistano 2 ori, 1 argento, 1 bronzo e piazzamenti nella zona alta della classifica.

BELLONA (Pietro De Biasio) – Il ciclismo è fatto di fatica, sudore e una sottile striscia di felicità che arriva solo dopo aver dato tutto. E sabato 17 agosto, a Massa Martana, in provincia di Perugia, il Team Cesaro – Franco Ballerini ha assaporato quella felicità, tinta di giallo come la maglia del sodalizio di Bellona. Una trasferta umbra per il 12° Trofeo Violini – 4° Memorial Paolo Pagliochini che ha regalato risultati da incorniciare, con un secondo posto di squadra che lascia intravedere altre soddisfazioni nel futuro.

A guidare questa orchestra di giovani talenti è Aurelio Cesaro, uomo di poche parole e molti fatti. «Sono molto contento della prestazione dei ragazzi, dice con quella pacatezza che nasconde la soddisfazione vera, ci siamo confrontati con atleti extra-regionali di alto livello e ci siamo difesi piuttosto bene. Questo lascia ben sperare per i prossimi impegni importanti, previsti per l’inizio di settembre».

Il presidente sa che il ciclismo non si fa con le chiacchiere, ma con i pedali, e i suoi ragazzi lo hanno dimostrato. A Massa Martana, il giallo del Team Cesaro ha brillato con due primi posti firmati da Gennaro Di Lena ed Emanuela Sferragatta. Ma non è finita qui: il secondo posto di Maicol Fiorillo, il terzo di Alessandro Cesaro, il quarto di Brian Fiorillo, il sesto di Francesco Pio Piteo e il decimo di Luca Natale. Un bottino che vale oro, o meglio, argento nella classifica generale a squadre.

Ma il ciclismo, si sa, è un continuo rincorrere, un respiro dopo l’altro, una pedalata che segue la successiva senza pause. E così, anche per il Team Cesaro, l’agosto è solo un passaggio verso gli impegni di settembre, dove l’asticella sarà alzata ancora di più. Ma se la forma si misura con la continuità, allora i ciclisti di Bellona possono guardare avanti con fiducia. In attesa di ritagliarsi altre belle soddisfazioni, perché, come diceva un vecchio adagio ciclistico, la fatica non è mai sprecata: soffri, ma sogni. E in Umbria, per un giorno, il sogno si è tinto di giallo.