Economia

Esclusiva. Lotta all’impianto rifiuti, anche Terna Spa in campo sul «caso Gesia».

Un «diktat» che si aggiunge ai ricorsi Comune Teano, Comitato No-Imp-Confidenza Castallo Fratelli-Comunità Laudato Sì, Provincia Caserta e Ferrarelle.

TEANO (Elio Zanni) – «Spett. le Giunta regionale della Campania Vi segnaliamo che il fondo interessato dalla realizzazione delle opere [mega-impianto rifiuti N.d.R.] è attraversato (oltre che lambito) da elettrodotti 220mila volt (Santa Maria C.V. – Teano e Capriati-Santa Maria Capua Vetere) che potrebbero interferire con la realizzazione delle suddette opere».

Clamoroso: c’è un’alta realtà, un grande azienda nazionale, che ha accesso letteralmente «semaforo rosso» sulla cantierizzazione del progetto Gesia per la costruzione dell’impianto per gestione di rifiuti pericolosi e non pericolosi, nonché per le emissioni in atmosfera da ubicare nel Comune di Teano.

Si tratta di TERNA Spa, una società che si occupa delle reti di trasmissione dell’energia in alta tensione in tutto il territorio nazionale. Questa società è anche responsabile di tutta l’infrastruttura necessaria al trasporto dell’energia elettrica dalle grandi centrali di trasformazione fino alle più piccole, dove poi il distributore locale fa arrivare la corrente elettrica a casa nostra.

Ebbene, Terna, come responsabile della rete e della gestione dei flussi di energia elettrica che vi transitano, lamenta di non aver mai ricevuto e di non essere quindi per nulla a conoscenza del progetto Gesia. Progetto del quale però, questo è il fatto, ha ricevuto la canonica «Comunicazione inizio lavori». Senza il progetto completo del mega-impianto rifiuti i laboratori tecnici Terna non hanno alcuna possibilità di valutare e calcolare le possibili interferenze e le iterazioni negative o pericolose tra le strutture e gli impianti Gesia e le loro dorsali nazionali ad altissima tensione. Del resto nella disinformazione più assoluta è possibile ritenere e ipotizzare che nemmeno i progettisti Gesia si siano preoccupati di calcolare le interazioni con i cavidotti Terna.

Questa ultima ipotesi, potrebbe mettere una pietra tombale sul «progettone» Gesia di penetrare nel cuore agricolo e archeologico dell’antica Teanum Sidicinum.

Da tutto ciò, il fermo e preoccupato oltre che professionale «RAPPORTO TERNA Spa», che solleva tutta una serie di preoccupazioni in ordine alla sicurezza sui luoghi di lavoro a costruire, prescrizioni di accessibilità agli elettrodotti per le necessarie manutenzioni ordinarie straordinarie, riferimenti legali e impedimenti in ordine alla possibile incompatibilità tra i piani progettuali Gesia e le dorsali elettriche ad altissima tensione. Il Rapporto Terna è ora sul tavolo della Giunta regionale della Campania.

Ed ecco l’oggetto, che ricalca fedelmente il focus dei ricorsi presentati dalle Istituzioni sidicine e dai soggetti più attivi della società civile teanese: «Impianto per la realizzazione e la gestione di rifiuti pericolosi e non pericolosi, nonché per le emissioni in atmosfera da ubicare nel Comune di Teano in ottemperanza alle Sentenze del Consiglio di stato sez. IV n. 2479 del 04/04/2023 e n. 1572 del 16/02/2024 – Trasmissione Comunicazione Inizio Lavori».

Il Rapporto Terna

«Al riguardo – evidenzia Terna – nessun progetto ci è stato fin ora trasmesso per le preventive e necessarie valutazioni di compatibilità e pertanto, nessuna valutazione di compatibilità, tra gli esistenti elettrodotti e le opere suddette, è stata espressa da parte nostra. Vi segnaliamo che ogni nuova opera in vicinanza di elettrodotti esistenti (compreso quindi gli elettrodotti suddetti), dovrà necessariamente risultare compatibile con gli stessi e, in particolare, dovrà essere rispettata la vigente normativa». Il documento Terna si completa con una mappa dei luoghi in nostro possesso – purtroppo solo in toni di grigio o bianco e nero – che pubblichiamo.

Insomma, si direbbe proprio che chi ha curato le fasi preliminari del progetto Gesia, oltre agli innumerevoli errori tecnici in esso contenuti (errori corretti, per fortuna della prima, nel corso di un incredibile e scandaloso decennio di Conferenze di servizi), oltre a non curarsi d’interpellare la Soprintendenza archeologica abbia anche sorvolato sulla presenza delle abnormi dorsali elettriche nazionali che attraversano e che lambiscono il lotto di terreno finito nelle mire industriali Gesia.   

Ma c’è di più. Tenetevi forte. Terna avverte anche degli impedimenti legislativi esistenti per i rischi per la salute umana che potrebbe essere messa a repentaglio, con la progettazione di opere che prevedano la permanenza oltre le quattro ore giornaliere per motivi di lavoro in prossimità degli elettrodotti da 220mila volt, e per questo avverte che «dovrà essere rispettato l’obiettivo di qualità di 3 microtesla per il valore di induzione magnetica». In termini diversi e più semplici Terna teme che il progetto contempli la costruzione di officine di lavorazione e uffici amministrativi e tecnici geolocalizzati in eccessiva prossimità rispetto ai cavidotti e comunque nel cono d’azione dei campi elettrici e magnetici per i quali leggi e regolamenti vigenti indicano precise distanze minime di sicurezza.

Per questo scrupolosamente Terna, nel suo rapporto, fornice anche una serie di esempi sulle distanze di sicurezza e i riferimenti normativi ineludibili. Ma sempre Terna non ha potuto fare nulla di più visto che non si trova in possesso del progetto di che trattasi e che attenderebbe ora di ricevere, in questo caso anche dall’Ufficio tecnico comunale di Teano.

Terna pronta a rivendicare «servitù permanenti e inamovibili»

Quello che abbiamo qui definito «Rapporto Terna» continua. Prosegue e spiega alla Regione che quei fondi attraversati e in alcuni tratti lambiti dagli elettrodotti, sono anche gravati da «servitù permanente» per cui gl’impianti d’interesse nazionale sono «inamovibili» non possono essere trasferiti e meno che mai spostati. Insomma, si potrebbe dire che Terna stia per lo meno schierata, anche se per differenti motivazioni, sullo stesso fronte del Comune di Teano, del Comitato No-ImpConfidenza Castallo FratelliComunità Laudato Sì, Provincia di Caserta e Ferrarelle Sb.

Una Lotta di Popolo

Tutto questo mentre è iniziato il conto alla rovescia in attesa della Camera di Consiglio, fissata dal Tar per il prossimo lunedì 10 giugno 2024, durante la cui seduta si procederà all’analisi proprio del cumulo di ricorsi depositati contro la realizzazione del mega-Impianto rifiuti nel quartiere Santa Croce.

Una lotta di popolo con alterne fortune, fatta anche di lati oscuri ancora da chiarire, coinvolgimento in negativo di personaggi ancora da scoprire, sottovalutazioni, distrazioni ma anche di tanti slanci di generosità e impegni personali, politici e soprattutto di volontariato attivo. Una lotta ascritta di diritto, a tutti gli effetti, nelle pagine dell’ultimo decennio di storia locale del Comune di Teano. E non è ancora finita.