Beni confiscati, Tammaro: «Il Comune proverà a risolvere anche i problemi di comproprietà col privato cittadino».
«L’Ente non ha rinunciato definitivamente agli affidamenti in gestione. La particella 173 di Dio? Almeno in senso giuridico è ancora del Comune».
TEANO (Elio Zanni) – Beni confiscati alla camorra, le operazioni di assegnazione in affidamento delle case e dei terreni proprio per le parti in comproprietà, diventate ormai famose col nome di “particella di Dio”, sono sospese. Ci si trova di fronte, dunque, a una situazione del tutto provvisoria. Questo significa che proprio nel tentativo di definire «problematiche mai risolte di comproprietà con un soggetto privato che ne limita l’effettivo godimento, si provvederà a un’opera di frazionamento». Appare chiaro, ma lo si dava già urbi et orbi per sottinteso, che non vi sia affatto in essere un provvedimento di “deconfisca” da parte del Tribunale.
Una precisazione e nel contempo una buona notizia, dunque, quella trasmessa oggi 31 maggio 2024 sull’argomento «affidamenti interrotti ma in via provvisoria» dal Delegato ai Beni e Presidente del Consiglio comunale di Teano, Pasqualino Tammaro. L’aspetto positivo che riesce facile cogliere di questo fatto in piena evoluzione – maggiormente grazie all’intervento di Tammaro – è proprio il tentativo che il Comune si appresta a porre in essere per affrontare e risolvere il pruriginoso problema del bene del privato cittadino coinvolto, suo malgrado, nella requisizione. Questo, con tutto il suo portato di legittime recriminazioni in termini di mancata fruizione della proprietà cui faceva riferimento – ci sia consentito dire senza tema di smentita – la Consigliera comunale Luana Camasso del gruppo SiAmo Teano, nel corso del Consiglio comunale di quel fatidico venerdì 15 marzo 2024.
«Con la deliberazione n. 58 del 24 maggio 2024 – dichiara e precisa, infatti, molto cortesemente Tammaro – la Giunta Comunale rettificava la precedente propria deliberazione n. 27, per escludere provvisoriamente dalla nuova procedura di assegnazione alcune particelle site in località Torricelle, in accordo con l’Agenzia Nazionale dei beni confiscati; su tali particelle, infatti, sussiste sin dalla confisca una problematica mai risolta di comproprietà con un soggetto privato che ne limita l’effettivo godimento».
Deo gratias, ci viene da dire ascoltando le parole del cortese Tammaro e mutuando, per nostro esclusivo diletto, la formula di ringraziamento a Dio tratta dall’epistola di San Paolo ai Corinzi: qui c’è un tentativo in corso di risolvere un problema. Un problema che quindi c’era, anche in quella fatidica seduta di Consiglio comunale (di venerdì 15 marzo 2024) dove sembrò invece che la Camasso nel sollevare la questione avesse aperto sulla barca di palazzo San Francesco l’otre dei venti in barba a chissà quale novello Ulisse.
«Questo non vuol dire – prosegue il presidente e Delegato al delicato settore della gestione dei Beni confiscati – che l’Ente abbia rinunciato definitivamente ad affidare tali particelle, piuttosto ci siamo posti l’obiettivo di risolvere, finalmente, anche questa problematica, provvedendo al frazionamento delle stesse, per poterle affidare, in secondo momento, in condizione di piena legittimità ed esclusiva proprietà».
È fin troppo chiaro che il provvedimento impatta, per sua natura – dopo la rinuncia globale del primitivo gestore – su tutti i beni sottratti alla criminalità organizzata. Del resto, sempre l’annuncio di teanoce.it a firma di chi scrive, fa espressamente accenno alla deliberazione n. 58 del 24 maggio 2024. Deliberazione che, essendo pubblica e pubblicata, può essere fruita da chicchessia nella sua integrità. Integrità di testo che nessuna testata giornalistica, anche la più asservita, ha l’obbligo di riportare e ripetere, tipo copia e incolla. In ogni modo anche su questo il Presidente e Delegato ha voluto, in onore alla chiarezza che lo contraddistingue, fornire degli elementi di precisazione.
«In effetti, nella deliberazione sopra citata – soggiunge Tammaro – non viene mai accennato ad una esclusione della particella 173 del foglio 82, sita in località Pugliano, visto che la stessa risulta ancora formalmente confiscata ed assegnata al patrimonio indisponibile dell’Ente comunale. Pertanto, pur volendo, non potremmo in nessun caso disporre diversamente, in assenza di un provvedimento formale di rettifica. Tuttavia, per provare a risolvere, con serietà, anche questa questione, anche al fine di fornire ad un privato cittadino una risposta chiara, ci siamo attivati già mesi fa chiedendo formalmente, e poi sollecitando, sia alla Prefettura, che all’Agenzia Nazionale dei beni confiscati, chiarimenti definitivi sulla particella 173, che di Dio certamente non è, almeno non nel senso giuridico del termine, ma del Comune al momento si».
Dunque, come detto, una precisazione e nel contempo una buona notizia, anche se bisognerà attendere chissà quanto ancora per prendere atto delle sorti effettive che riguarderanno il terreno del privato cittadino. Proprietà privata il cui nome è ormai assurto agli onori della cronaca come il bosone di Higgs derivante dal titolo del libro di divulgazione fisica di Leon Lederman «La particella di Dio». E così sia.