Beni confiscati, la Giunta scopre la «particella di Dio», anzi del privato cittadino: e adesso la numero 173 foglio 82 è libera.
Dunque, Camasso di Siamo Teano aveva visto bene quando in Consiglio disse: «C’è un fondo confiscato per errore, in realtà di proprietà degli eredi Massa».
TEANO (Elio Zanni) – Beni confiscati alla criminalità organizzata, la Giunta comunale rivede e corregge la logica degli affidamenti in gestione dei terreni e degli immobili ex camorra e soprattutto «sdogana», disattivandone l’affido, la particella 173 foglio 82.
Proprio quella: non il «Bosone di Higgs», la cosiddetta particella di Dio, ma il pezzo di bene di un privato cittadino confiscato assieme a tutti gli altri appartenenti alla camorra, caricati tutti in blocco tra le disponibilità del comune di Teano e poi affidati in gestione alle cooperative sociali. Proprio quella particella da «frazionare» cui aveva fatto più volte riferimento la Consigliera comunale del gruppo «Siamo Teano», Luana Camasso, durante il non lontano Consiglio comunale del venerdì 15 marzo 2024.
Tre, quattro interventi, forse anche di più quelli della Consigliera Camasso. Tutto nel tentativo di far passare due concetti basilari; anche a tutela delle casse dell’Ente. Concetto numero uno: «La particella 173 foglio 82 è stata erroneamente oggetto di confisca, ma in realtà risulta di proprietà degli eredi Massa».
Concetto numero due: «Si faccia attenzione: il privato lamenta un prolungato disagio, provocato dalla decisione del Tribunale, rispetto alla fruibilità del bene confiscato. Stando così le cose potremmo assistere a un coinvolgimento diretto del Comune di Teano nel procedimento penale in corso. Anzi, in caso d’immobilità assoluta del Comune – rispetto al diritto di fruizione rivendicato dal privato – il rischio è quello di essere chiamati, prima o poi, a rispondere di danni erariali».
Fiato sprecato? Lì per lì pareva proprio di sì. Anche perché alle sollecitazioni di Camasso, il sindaco Giovanni Scoglio opponeva il fatto che «su presunte lesioni di un interesse privato il Comune non può certo entrare con un atto amministrativo che non rientri nel cono delle sue prerogative istituzionali.
E invece, l’evoluzione dei fatti le ha dato ragione. Il gruppo SiAmo Teano, aveva visto bene. Tanto, è anche possibile affermare «interpretando» ossia leggendo e rileggendo, il non poco ostico testo – per i non addetti ai lavori – della deliberazione della Giunta n.58 del 24 maggio 2024, appena sei giorni fa, resa disponibile da poco.
Si salva per chiarezza il titolo del deliberato che recita: Beni confiscati alla criminalità organizzata. Procedura nuovo affidamento. Rettifica deliberazione di giunta comunale n. 27 del 07-03-2024. E come non parlare anche di un indiretto provvedimento in «autotutela» leggendo le motivazioni poste a supporto dei nuovi affidamenti delle particelle: «tra quelle appartenenti al patrimonio indisponibile dell’Ente, vige ad oggi uno stato di comproprietà con alto soggetto privato». E poi ancora: «È necessario prima di affidare le suddette particelle effettuare una pratica di frazionamento delle stesse – É indispensabile garantire la massima trasparenza e diffusione dei dati e delle informazioni di interesse».
Si tratta, dunque, di una vera e propria «rettifica» della deliberazione di Giunta comunale n. 27 del 07-03-2024 sollevata come argomentazione e motivo di accesa discussione nella seduta consiliare di quel venerdì 15 marzo 2024. E così, tenuto conto che «Il Consorzio di Cooperative Sociali Nuova Cooperazione Organizzata ha comunicato al comune di Teano la riconsegna del Bene Confiscato «A. Landieri» rinunciando all’affidamento/gestione» la Giunta comunale nel quadro delle nuove consegne in gestione delle particelle ha provveduto anche ad escludere del tutto dall’affidamento la contestatissima numero 173 foglio 82.