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Lotta all’Impianto rifiuti speciali Gesia, scatta il ricorso Comunità Laudato Sì al Presidente Conferenza Barretta e al responsabile del procedimento Miniero.

In itinere, avverso l’autorizzazione a costruire, anche il ricorso al Tar Campania, prodotto in collaborazione con Casa albergo sidicina Confidenza Castallo.

TEANO (Pietro De Biasio) – La “Comunità Laudato sì Teano Eco-Polis-Vulcano di Roccamonfina”, continua a produrre iniziative contro l’insediamento dell’impianto di rifiuti della Società Gesia nella località di Santa Croce.

Mentre sono in itinere le procedure per un ricorso al Tar Campania – in collaborazione con Confidenza Castallo Fratelli di cui è dirigente il dottor Maurizio Simone – avverso l’Autorizzazione per la costruzione del suddetto impianto, il referente legale della Comunità, l’avvocato Fernando Zanni, ha presentato ieri, 2 maggio 2024, un articolato ricorso in autotutela al Presidente della Conferenza dei Servizi dott. Antonello Barretta, dirigente regionale dell’Ufficio Opere Difesa del Suolo (Uod), e al responsabile del procedimento, l’avvocato Giuseppe Miniero.

Il ricorso ha come oggetto: «RAGIONI TECNICO-GIURIDICHE E PROGRAMMATICHE PER ANNULLARE L’AUTORIZZAZIONE (D.D. n.57/2024) ALLA COSTRUZIONE DELL’IMPIANTO DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI SPECIALI, PERICOLOSI E NON PERICOLOSI, NEL COMUNE DI TEANO, AREA EX ISOLMER, LOCALITA’ SANTA CROCE».

Il ricorso in autotutela, si affianca così alle altre recenti azioni extragiudiziarie della Comunità «Laudato Sì» messe in piedi anche grazie alla sapiente intermediazione della prof.ssa archeologa Carmen Autieri con il «Movimento 5 Stelle» che ha prodotto due interrogazioni, una parlamentare e una regionale, rispettivamente a firma dell’On. Agostino Santillo e dell’On. Gennaro Saiello.

Non è inutile ricordare che la prof.ssa Autieri è stata anche relatrice, insieme al Referente Zanni e al prof. Tullio Taffuri, del primo dibattito – incontro pubblico del 27 marzo scorso, contribuendo attivamente alla discussione e all’approfondimento di problematiche relative all’importanza archeologica dell’Area della ex Isolmer.

Due, sostanzialmente, i motivi dirimenti alla base del ricorso in autotutela. Il primo riguarda il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali (Prgrs) della Campania, in vigore dal 10 dicembre 2022, che vieta sul territorio del Comune di Teano la localizzazione dell’impianto di trattamento di rifiuti speciali, in quanto Comune a “dominanza naturalistica” a norma del Pianto Territoriale Regionale.

Il Presidente della Conferenza dei Servizi, avrebbe dovuto recepirlo spontaneamente, ovvero il Comune di Teano, avrebbe dovuto chiedere una Conferenza dei Servizi per prenderne atto.

Un altro motivo del ricorso presentato riguarda l’incompatibilità territoriale assoluta dell’impianto di rifiuti speciali.

L’area ex Isolmer del Comune di Teano, è, infatti, identificata come «Area negata» nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Caserta (Ptcp) ed è circondata da un’ampia zona di «preminente interesse paesaggistico». Il Ptcp, in conformità con le Linee Guida del Paesaggio della Regione Campania, prevede anche la protezione estesa del vincolo paesaggistico del fiume Savone, un’acqua pubblica, che si estenderà dai 150 metri dal piede delle due sponde fino a 1.000 metri.

Quest’estensione diventerà vincolante dopo l’approvazione del Piano Paesistico della Regione Campania, attualmente in fase di redazione.

Orbene, com’è noto, mentre la Conferenza di Servizi, può derogare agli strumenti urbanistici locali, non può derogare al Piano di coordinamento provinciale, perché sovracomunale.

Mentre la Comunità è in attesa anche degli interventi di Europa Verde, più volte sollecitati, si infittiscono gli incontri del Referente Fernando Zanni e del socio della Comunità Alessandro Lepre con istituzioni e privati interessati, in primis Le Ferrarelle e la Provincia di Caserta.