È morto Nello Boragine, «il professore con la bacchetta» che ha formato le menti e i cuori di generazioni di studenti.
Appassionato di musica e scrittura, ha collaborato con la rivista di storia «Il Sidicino». Da rileggere la serie di sui articoli del 2007: «I baffi dei maestri sidicini».
TEANO (Elio Zanni) – Quando muore un insegnante c’è qualcosa che vola via, per sempre, anche tra i sui ex alunni. È quel piacere il sottile e sincero, per esempio, che si prova incontrando, anche occasionalmente, per strada il proprio professore. Mentre la mente si apre a profumi e ricordi lontani: i banchi di scuola, la lavagna, la voce dell’insegnate, quella gestualità mai inutile.
Ecco perchè un sentimento di lutto profondo avvolge da oggi, 11 aprile 2024, la comunità scolastica (d’altri tempi) nell’apprendere della scomparsa del Professor Nello Boragine, che ha formato le menti e i cuori di innumerevoli generazioni di studenti.
Aveva 86 anni. Ha insegnato per decenni alla scuola elementare. E se, come dice uno dei suoi alunni: «Un personaggio così non lo si può dimenticare, rimarrà per sempre negli occhi di tutti col suo borsello portato a spalla, gli occhiali a goccia e lo sguardo fiero, mentre solca con passo deciso il corso principale di Teano». L’altro suo tratto distintivo resta la sua inseparabile bacchetta.
La bacchetta che appariva dal nulla e che qualche volta usava, ma con stile, senza imprimere ad essa particolare energia, per gli scolari meno meritevoli. Un metodo antico, oggi improponibile, ma che spesso funzionava. Appassionato di musica e scrittura, Boragine ha collaborato anche con la rivista di storia locale Il Sidicino fino al 2014. Tra i tanti articoli vergati di suo pugno, sono da ricordare e semmai rileggere «I baffi dei maestri sidicini» usciti in tre puntate nel 2007.
In occasione del centenario del generale Giuseppe Garibaldi, affiancato dal sindaco-preside Luigi Maglione, organizzò un coro con un’orchestrina di alunni «precettati», casa per casa, per l’occasione e presto vestiti, appunto, da garibaldini. Era il lontano 1982 e anche in quella occasione si dimostrò un insegnate – il professore – meticoloso, accorto e sopraffino. Si provavano le canzoni e la musica tutte le sere perché per lui diceva: «Bisogna arrivare sempre preparatissimi ovunque, per dimostrare il proprio valore: altrimenti è meglio non andare».
«Il professore con la bacchetta» era molto di più che un semplice insegnante, era un mentore, un amico, una guida», come ci scrive un altro suo ex alunno. Insomma, sotto quella sua apparente durezza, si nascondeva una persona serie, munita di una forte volontà di trasmettere agli altri le basi scolastiche a partire dall’esempio, per affacciarsi poi con successo sul mondo degli adulti e sulle professioni.
Il prof. Boragine ha anche sofferto, per i suoi affetti. È rimasto vedovo della prima moglie, la cara signora Ida, verso la quale, per legami tra famiglie, chi scrive provava e nutre un profondo affetto. Ancora, una sorte cattiva gli sottrasse la sua seconda compagna. Due traumi per il grande prof. dalla grande rettitudine, dalla grade serietà, ma dall’animo tenero: due colpi al cuore.
Boragine lascia due figli che hanno avuto una brillante carriera professionale: Ivano e Gerardo. Quest’ultimo, presidente del Tribunale di Lucca, che in passato si è occupato del tristemente noto disastro ferroviario di Viareggio.
La scomparsa del Professor Boragine lascia un vuoto incolmabile nella comunità scolastica e in tutti coloro che lo hanno conosciuto. «Si è vero, era severo – ci dice, per esempio, il giornalista e collega Pietro De Biasio – ma non cattivo, anzi. Ed è per questo che a partire da me, classe 1975, tutti i suoi alunni lo ricordano con affetto».
Le esequie del Professor Nello Boragine si terranno sabato 13 aprile 2024 nella Cattedrale di Teano alle ore 15.30 dove la Salma giungerà già dalle ore 13.