Rotonda Teano Scalo. Cittadini esasperati, armati di decespugliatore, scopa e paletta: scendono in strada contro i rifiuti.
Non vogliono più aspettare la concessione del «miracolo» da parte degli amministratori di turno. La richiesta: siano almeno portati via i sacchi stracolmi.
TEANO (Il Diretto) – Chi fa da sé fa per tre. Basterebbe solo questo antico proverbio per riassumere quanto è stato fatto oggi a Teano Scalo. Alcuni cittadini, ormai stufi di vedersi accumulare l’immondizia e le erbacce davanti le proprie case e nei luoghi di ritrovo, non raccolta da mesi, hanno deciso di scorciarsi le maniche e darsi da fare per rendere più decoroso il posto dove vivono.
Detto, fatto. Con decespugliatore, scopa, paletta e tanta buona volontà hanno riempito quasi una decina di buste di rifiuti. Rifiuti accumulati nel tempo dalle persone incivili che consumando birre, patatine e bibite varie decidono poi di buttare bottiglie, buste di plastica e lattine per strada e sui marciapiedi.
Il luogo in questione è quello della rotonda di Teano Scalo.
È quasi inutile ricordare che non esiste più da anni lo spazzamento calendarizzato delle strade che ai tempi dell’amministrazione del sindaco Nicola Di Benedetto, a Teano Scalo, avveniva il venerdì.
Spazzamento particolarmente a cuore a un cittadino del posto che controllava scrupolosamente l’operato degli addetti alla pulizia delle strade e improvvisamente caduto in un «mutismo selettivo» come in un noto film di Checco Zalone.
Tutti erano liberi di parlare e giudicare. Ma meglio non riavvolgere troppo il nastro del tempo, perché verrebbero alla mente tante altre cose che si sono perse per strada, come il contenitore dell’olio esausto sparito da tempo, come il contenitore delle batterie esaurite e ahimè: come il parcheggio ferroviario chiuso, sbarrato.
Tutti piccoli passi in avanti dei quali si poteva essere orgogliosi, ma che appartengono oramai al passato. Ora c’è stato come un grande passo indietro: tutto sparito. Questa la riflessione politica. Menomale però che esistono persone generose e altruiste come Ruggiero, Antonio, Rino, Mario e Americo che non vogliono più aspettare la concessione del «miracolo» da parte degli amministratori di turno.
Amministratori che appaiono ciechi su su queste cose o che – peggio ancora – fanno semplicemente finta di non vedere e sapere che i rifiuti come le bottiglie di birra, le buste di patatine e altri articoli da bar andrebbero raccolti dalle attività commerciali dalle quali provengono. Esercizi commerciali che proprio questo tipo di prodotti vendono nel circondario e che dovrebbero preoccuparsi della dispersione dei vuoti, pena (se fossimo però in ben altri ambiti) beccarsi una salata contravvenzione da parte degli agenti della Polizia municipale.
Siamo alle soglie di un comun sentire: si ritiene che avanti a tali evidenti passi indietro sarebbe opportuno per i responsabili farsi da parte, se non fosse per solito attaccamento alle poltrone o per quella forma di accecamento dato dalla bramosia di potere. Ora i cittadini, tutto sommato notoriamente pacifici, chiedono solo una cosa: che vengano al più presto almeno ritirati i sacchi contenenti i rifiuti raccolti con tanta fatica.