Approvazione Dup e Bilancio senza immediata eseguibilità, Zarone asfalta Tammaro: «Presidente, ma che siamo a Carnevale?»
Scontro tra Camasso e Scoglio sui beni confiscati. Approvate quote Imu al massimo, anche per il 2024.
TEANO (Elio Zanni) – Consiglio comunale di venerdì 15 marzo 2024. Ore 19, la scena madre: il capogruppo di Siamo Teano, Marco Zarone rivolgendosi al presidente Pasqualino Tammaro: «Presidente, ma cos’è questo emendamento per non votare l’immediata eseguibilità del Bilancio datosi, come dice lei, che non è stato fatto nemmeno per il Dup? Presidente ma Siamo a Carnevale: dove ogni scherzo vale». Risatine «trasversali» riecheggiano nell’aula grande di palazzo San Francesco, una stanza dalle luci accese a metà, come per trasmettere un mesto segnale d’austerity.
Effettivamente la situazione burocratica-procedurale-amministrativa creata dalla maggioranza del sindaco, Giovanni Scoglio, rispetto al Dup (documento unico di programmazione) e al Bilancio di previsione finanziario 2023-2025 (riproposti all’approvazione per la terza volta), appare a dir poco paradossale. Da qui l’affondo di Zarone: «Siamo a Carnevale: dove ogni scherzo vale».
Infatti, nella seduta di Consiglio dello scorso 12 marzo il buon Tammaro si era, chiaramente, completamente dimenticato di far votare l’immediata eseguibilità del Dup. Ma qui, nel nuovo Consiglio, non lo ammette. Peggio ancora: tenta di dissimulare lo scivolone proponendo di saltare la fase «essendo non più sussistere i requisiti di urgenza – dice – vista anche la sospensiva del Consiglio di Stato».
È davvero troppo. Nella sala dalle luci basse ci si vede poco, questo è vero, ma non si dorme. Di scatto s’alza in piedi la consigliera Daniela Mignacco e non si rivolge solo a Tammaro ma a tutta la maggioranza. «Bella forza – dice la capogruppo di Teano Moderata – ma se fosse vero tutto quello che dite, allo perché non avete presentato lo stesso emendamento, la scorsa volta, sul Dup?».
La confessione di Tammaro.
Tammaro, calmo come mai prima, visibilmente più in forma, anche fisicamente, rispetto ai mesi d’inizio mandato, rompe gli indugi e infila la mano nella bocca della verità: «E va bene – dice – lo dichiaro apertamente: abbiamo commesso un errore». Anche in questo caso l’intera Assise partecipa con un sussulto all’arena politica. Si odono esclamazioni di appagamento come a dire: era ora: viva la sincerità.
Ora c’è chi tira un sospiro di soddisfazione, ma di nascosto, anche nelle fila della maggioranza, ma coprendosi la bocca con le mani… La verità fa sempre bene, ma non è tempo di troppi segnali di disapprovazione. Ma è comunque anche la prova provata della fondatezza delle affermazioni fatte dalla consigliera Maria Paola D’Andrea durante lo scorso Consiglio, quello del 12 marzo 2024, (venerdì era assente) quando andò a chiedere alla maggioranza proprio una simile presa di coscienza. Ossia: l’esistenza di una diffusa e a volte letale forma di disorganizzazione interna; nella maggioranza.
Tornando al programma. Sono davvero pochi, stavolta, gli argomenti all’ordine del giorno del Consiglio comunale di venerdì 15 marzo 2024 e stranamente si registrano poche assenze, rispetto a martedì 12. Una seduta di fine settimana che sarà ricordata non per l’avvenuta approvazione di tutti i punti all’ordine del giorno, ma per due o tre episodi davvero singolari; compreso quello del mea culpa di Tammaro.
E le quote Imu passano di nuovo al massimo livello, anche per il 2024.
E se l’Approvazione quote e determinazioni Imu per l’anno 2024 (L. 27 dicembre 2019, N. 160) passa come un treno perché tanto, data le criticità di Bilancio dell’Ente, l’imposta comunale unica di tipo patrimoniale, applicata sulla componente immobiliare, a Teano è già al massimo livello possibile, è sempre tra le interrogazioni orali che si consuma un altro episodico d’interessante confronto.
Il «caso» dei beni confiscati alla camorra nella Frazione Pugliano: c’è un privato cittadino che accusa danni.
Luna Camasso di Siamo Teano, chiede al sindaco chiarimenti sulla vicenda dei beni confiscati alla camorra sul territorio di Teano. Beni gestiti da una nota associazione, alla quale però pare che l’ex commissario prefettizio del comune di Teano, Vincenzo Lubrano, avesse notificato a suo tempo un atto nel quale si attestava che quei terreni non rientrassero nei beni confiscati.
Camasso, come in un’aula di tribunale, cita con dovizia di particolari ogni risvolto del fatto posto in discussione. «Mi riferisco alla particella 173 foglio 82 erroneamente oggetto di confisca – dice – ma in realtà di proprietà degli eredi Massa».
Il sindaco Scoglio, reduce anche di un colloquio in fase di sopralluogo proprio sui terreni della frazione Pugliano, con i delegati dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati non pare affatto colto in imbarazzo e la risposta risulta netta. Per Scoglio, l’obiezione di Camasso non è fondata, in quanto il Commissario prefettizio non poteva sottrarre al comune un bene assegnato con un decreto dall’Agenzia dei beni Confiscati.
Ne deriva che, sempre il Commissario prefettizio, non poteva intimare a coloro i quali utilizzano quei beni per fini sociali, il «non utilizzo». Tanto, almeno, fino a quando quei beni rientrano a pieno titolo nel decreto di assegnazione.
Camasso tenta di porre il focus della discussione non su tutti i terreni ma solo sulla particella che a suo avviso potrebbe essere oggi indebitamente utilizzata a onta e danno dei legittimi proprietari. Ma Scoglio tira fuori una risposta ferma e convinta anche per questa precisazione.
«In fase di sopralluogo e in via informale – soggiunge il primo cittadino chiaramente informatissimo – mi è stato riferito che, a memoria storica, il bene degli eredi Massa è stato oggetto di alienazione». Ora è chiaro anche ai non addetti ai lavori: rispetto alla parte di bene contestato e che risulta venduto, fino a quando non interverrà un decreto che escluda tale appezzamento di terra dalle disponibilità del comune di Teano, non si muoverà nulla, non verrà posta in essere alcuna azione. Meno che mai interferendo, come ente pubblico, in una disputa nella quale compare e dovrebbe interessarsi direttamente un privato cittadino.
La potatura selvaggia di via 26 Ottobre può attendere, tanto l’ufficio tecnico non ha fornito ancora nessuna spiegazione.
Sono quasi le 20 e l’argomento sembra esaurito. Anzi, prova ad intervenire Zarone stavolta sulla potatura selvaggia degli alberi in via 26 Ottobre a Teano. All’improvviso Camasso torna sulla questione dei beni confiscati facendo, indirettamente, sospendere l’argomento del collega che alla fine però, sulla questione potatura, riceverà come risposta solo e soltanto l’invito ad attendere le informazioni tempestivamente richieste dal sindaco all’ufficio competente.
Ritorna l’argomento dei beni confiscati.
Dunque, si riapre la parentesi dei beni confiscati alla camorra nella frazione Pugliano. La consigliera di Siamo Teano svela una situazione che provocherà, poi, un «rimbrotto» del sindaco, dichiarando – relativamente, forse, alla radice del contezioso – che sarebbe in atto un procedimento di opposizione all’archiviazione.
Non si capisce più nulla. La sala di Consiglio è rumorosissima. I consiglieri di minoranza, con spirito autolesionistico, non sono dotati di microfono e amplificazione per cui risulta completamente tagliato fuori. Così anche per l’ultimo intervento di Camasso, ci sarebbe stato bisogno di possedere le orecchie di Star Trek per capire tutto.
In compenso la voce di Scoglio amplificata, oltre che già naturalmente roboante, risuona nitida. «Questo me lo sta dicendo lei – soggiunge, ritenendo di aver individuato un punto attaccabile della «arringa» di Camasso – Mi fa piacere che lei riporti notizia di procedimento penale del quali lei non è parte. Se lei è parte del procedimento penale le chiederei di chiarire la sua posizione».
Camasso, chiarisce più volte di non è affatto parte del procedimento sul quale, evidentemente, dovendo interessarsene per fini amministrativi quale argomento da dibattere in Consiglio comunale, deve essersi debitamente informata. E così si fa.
Per far passare il senso del suo intervento Camasso è costretta a ripetere varie volte la questione del presunto disagio provocato dal Tribunale rispetto alla fruibilità del bene confiscato in parte anche al privato cittadino. Tutto questo anche utilizzando il tasto ipersensibile di un possibile coinvolgimento del comune di Teano, in caso d’immobilità, nel procedimento penale.
Una sollecitazione che Scoglio – che come già evidenziato, dimostrando, anche da esperto in materia, di aver studiato a fondo la questione – non raccoglie, parlando, anzi, di presunta lesione di un interesse privato nel quale il Comune non può certo entrare con un atto amministrativo che non rientra nel cono delle sue prerogative istituzionali. E il precedente intervento sullo stesso caso da parte, del viceprefetto Lubrano, nel periodo che amministrava la città di Teano nel periodo di commissariamento, rimarrebbe, quindi: «un atto abnorme» privo di efficacia.