«Ripartiamo uniti da Teano», l’appello di Napolano ai nostalgici della DC.
Lo storico vicesegretario provinciale sempre più convito dell’opportunità di riunire tutti i moderati sotto un unico simbolo: lo Scudo Crociato.
TEANO (Elio Zanni) – C’è nostalgia della DC in molti ambienti politici della provincia di Caserta. Ancora di più a Teano, dove si nutre un vero e proprio sentimento di rimpianto per lo Scudo crociato. Lo dimostra l’iniziativa da poco messa in campo da uno storico e vero nostalgico della «balena bianca», Luigi Napolano. Si tratta, niente poco di meno che del Vicesegretario (vicario) della Dc della provincia di Caserta.
«Il vero credo politico è un sentimento che non sbiadisce con il tempo», dice Napolano mentre rispolvera una rubrica telefonica dalla quale tira fuori un elenco interminabile di nomi. «Tutti amici», dice. Sono molti, qualcuno persino defunto. Persone che, a suo avviso, dovrebbe essere bendisposte all’idea di rinascita e rispondere positivamente alla sua «chiamata in servizio». Ma cosa è successo, chi o che cosa ha riacceso gli animi dei democristiani sidicini e dell’intero comprensorio?
Il sentimento che covava sotto la cenere è letteralmente esploso quando uno dei migliori programmi di informazione della televisione di Stato, Report, del giornalista Sigfrido Ranucci, il 4 febbraio 2024 su Rai 3 si è occupato della DC con un servizio dal titolo «Scudi incrociati». Chiaro lo spirito della trasmissione, già dal titolo ironico: sottolineare la frammentazione della Democrazia Cristiana dopo lo scioglimento e il cambio di denominazione.
Tutto è spiegato bene, come solo Sigfrido sa fare, E Napolano si riconoscerebbe nella linea politica di Angelo Sandri la cui lotta per la rivendicazione del simbolo continua in aperta polemica con altri contendenti: Nino Luciani, Franco De Simoni, Renato Grassi e Salvatore Cuffaro, Antonio Cirillo, Gianfranco Rotondi, Giuseppe Alessi e Antonio Fierro fondatore del Movimento Politico Libertas.
A Teano l’idea sembra proprio prendere piede. Le prime telefonate di Napolano riscuotono un successo che va oltre le sue stesse aspettative. Il terreno sidicino per una questione di humus storico sembra essere quello giusto per riparlare di Dc. Del resto siamo pur sempre nella città dell’onorevole di felice memoria Vincenzo Mancini, deputato per sette legislature, fino al 1994. L’onorevole lasciò il mondo dei vivi e la sua Teano il 17 febbraio 1996. Dunque, vide e chissà cosa pensò con la sua profonda cultura politica mentre il segretario della Democrazia Cristiana Mino Martinazzoli cambiava il nome al partito. Era il 18 gennaio del 1994. L’operazione fu definita: il ritorno alle origini. Ci si riferiva al Partito Popolare Italiano, fondato da don Luigi Sturzo.
Oggi, 30anni dopo i fatti, mentre imperversa una guerra a colpi di carte bollate, cause e ricorsi, per contendersi il nome del partito e il suo simbolo, il famoso scudo crociato potrebbe ancora tornare in campo. Anche per il vuoto d’iniziative politiche di cui soffre in questo periodo la città sidicina. A Teano, dove l’idea di un vero grande partito centrista sembra essere naufragata con la chiusura della sezione di Forza Italia di piazza Unità d’Italia, nata per volontà dell’ex sindaco, Mario Toscano. A Teano dove l’idea di un Centrodestra o un Destracentro capace di vincere le elezioni, continua ad essere un pensiero astratto e relegato a un futuro lontano anni luce dalla cultura dei sidicini contemporanei.
A Teano, dove La Lega di Salvini ha molti seguaci ma nessun leader e Fratelli D’Italia appare insofferente alle critiche politiche anche quelle più costruttive e sempre più impegnata in operazioni isolazionistiche rispetto al foltissimo gruppo di storici fondatori, Napolano vede il vuoto e pensa giustamente di trovare il suo spazio, essere della partita: rilanciando l’idea di un grande partito di centro: la Dc. Per le alleanze poi si vedrà.
«A seguito della trasmissione «Report» di Rai 3 del 4 febbraio 2024, alle ore 21, sulla diatriba del simbolo Democrazia Cristiana, a livello nazionale – dice ufficialmente e per iscritto il Vicesegretario (vicario) della Dc della provincia di Caserta, Luigi Napolano – facciamo appello all’unità a tutti i Democratici Cristiani, a usare un unico simbolo che è sempre quello che usò Alcide De Gasperi».
La dichiarazione finale di Napolano, che presto ufficializzerà la data di un incontro a Teano, sancisce anche la sua volontà per un ritorno in capo elettorale: «Pertanto anche noi della Dc della Provincia di Caserta, se ci presenteremo alle elezioni europee, nazionali, regionali e comunali lo faremo utilizzando il simbolo DC».