«Così non va». Per opporsi al decreto ingiuntivo Esi, il Comune incarica un avvocato di Roma: il distinguo di Zanni.
La prima critica interna e pubblica dell’era Scoglio. Per il consigliere di maggioranza è un errore politico e sociale spostare risorse economiche fuori regione.
TEANO (Elio Zanni) – «Per quanto non sia materia di mia competenza, non riesco a credere che nella nostra città, nel nostro territorio o addirittura sull’intera provincia di Caserta non vi siano avvocati capaci di svolgere incarichi come quello affidato, per esempio e con rispetto parlando, all’avvocato di Roma».
È il frutto della determina n. 31 dell’11 gennaio 2024 quello che non riesce a digerire il consigliere comunale di maggioranza Guido Zanni che da sempre chiede che tutti abbiano un occhio di riguardo le attività commerciali, imprenditoriali e professionali del territorio. E invece con la determina 31 il comune di Teano incarica un avvocato del foro di Roma per la costituzione in giudizio rispetto al decreto ingiuntivo n. 7045/2023 emesso dal Tribunale di Napoli su istanza dell’avv. Rosa Laura Di Maro nell’interesse della società Ecologia Servizi Italia S.r.l.
Il «Caso Esi» è ben noto. E in ballo ci sono quasi 500 mila euro oltre iva da versare direttamente all’Erario, quale presunto credito vantato dalla società gestione rifiuti Esi per l’omesso pagamento, da parte del comune di Teano, delle fatture emesse in forza di contratto di appalto del 16/11/2020 e delle relative prestazioni di servizio.
Prestazioni di servizio in certi casi ritenute mai prestate o comunque contestate come malamente o parzialmente rese, tanto da spingere il capo dell’Ufficio tecnico di Teano, Fulvio Russo, nelle vesti di Rup (responsabile unico del procedimento) a spiccare una serie di contestazioni alla Esi, Ecologia Servizi Italia S.r.l. che gestiva fino a metà del 2023 il ciclo della raccolta differenziata dei rifiuti sul cantiere Teano.
Tra gli immaginabili input dell’amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Scoglio e le evidenze e le criticità per inadempienze contrattuali cristallizzate, pare, anche in una serie di evidenze fotografiche giunte in pugno al capogruppo di maggioranza Massimiliano Stèfano, la decisone dell’Ente è ben che presa: applicare avverso l’operato Esi danni e/o penali per un importo complessivo pari a euro 759.362.12.
E così, se sul finire del contratto Esi si decide, incredibilmente, di sospendere i pagamenti come metodo risarcitorio preventivo. Oggi, per gli stessi identici motivi, si ritiene che sia il caso di resistere in giudizio avverso il decreto ingiuntivo di pagamento emesso dal Tribunale di Napoli.
È qui che il comune decide, anche potendo farne perfettamente a meno «come in altri casi – sottolinea Zanni – di attingere dalla cosiddetta «short list» o elenco ristretto di avvocati disponibili, incaricando un legale decisamente di fuori porta, di fuori provincia e anzi di fuori regione. La somma più che considerevole in ballo? Più di 8mila euro.
«Non ravviso niente di irregolare, sia chiaro nell’incarico romano – soggiunge Zanni – ma per come sono fatto io, per come mi conoscono tutti e per quello che penso della mia Teano, non mi sento di condividere, a prescindere dal nome del professionista – sicuramente valido – questa scelta di spostare le già scarse risorse del nostro territorio addirittura fuori regione».
È la prima volta in assoluto che un amministratore comunale di maggioranza, dimostrando una certa dose di audacia e rompendo quella consegna del silenzio che sembra appannare – con effetto soporifero – le più intime volontà e le inconfessabili idee dei consiglieri, contesta apertamente e pubblicamente una scelta dell’amministrazione Scoglio. Questa è forse la vera notizia, di tutta questa storia.