Lo «strano» fenomeno della pioggia di urina dai balconi delle case parcheggio.
Di episodi simili si parla da mesi, ma solo ora che tra le vittime sarebbe finito un consigliere: è scandalo.
TEANO (Redazione Cronaca) – Lo «strano» fenomeno della pioggia di urina di natura imprecisata che cadrebbe in momenti ben precisi dai balconi delle case parcheggio di Borgo Sant’Antonio Abate ora sarebbe uno scandalo. La pioggerella, adesso, avrebbe colpito la macchinina pulita pulita di una persona nota. Ecco lo scandalo. Vigili urbani sul posto? Ma si può sentire una cosa del genere?
In realtà sono mesi che residenti e automobilisti che per pura avventura hanno avuto la necessità di parcheggiare in salita, in direzione Teano centro, lungo via Borgo Sant’Antonio hanno poi dovuto constatare che le proprie automobili era state colpite dalla «pioggia paglierina». Di natura umana o animale, la cosa è in predicato.
Ma si sa, a Teano, ci sono cittadini e poi ci sono i super cittadini. E così, quando a essere stata colpita dall’urina d’incerta natura sarebbe stata la vettura di un consigliere/a collocata nella zona alta dell’amministrazione comunale ecco che lo «strano» fenomeno della pioggia di pipi che cadrebbe dai balconi delle case parcheggio di Borgo Sant’Antonio Abate è diventato uno scandalo.
Polizia municipale sul posto per constatare la pipì e distinguerla, verosimilmente, osservandone la fonte tra l’urina umana o la deiezione prodotta dai cani coabitanti con i fruitori delle case parcheggio. Ma per arrivare a una qualche conclusione serve ipotizzare che possa esserci qualche povera bestia intrappolata sui balconi che poi, sarebbe in grado di spruzzare pipì con tale potenza da superare il balcone e raggiungere le autovetture parcheggiate per strada.
L’alternativa: in quelle case si nasconde un nuovo «piccolo Diavolo» dispettoso. Non ci si può credere. Ma vogliamo fare i seri? Comunque, la curiosità è forte. Ci sarà da accertare questo fatto e soprattutto i frutti di questo sopralluogo delle Forze dell’ordine. E non per curiosità, ma per ben altre ragioni.
Quali ragioni? Eccole: ottimisticamente siano portati a pensare che non sarà sfuggito all’attenzione delle Forze dell’ordine, oltre agli eventuali spruzzi di pipì, tutto il resto del degrado presente nei pressi delle cosiddette case parcheggio; alloggi di proprietà del comune ma di cui l’Ente sembra accorgersi meglio della loro esistenza e proprietà in caso di pipì dispettosa. Sempre che colpisca un consigliere o meglio un assessore/a accompagnata da relativa telefonata indignata.
Di quale degrado parliamo? Le evidenze fotografiche che hanno raggiunto la redazione parlano da sole, si vedono: interi sportelli di mobili sfasciati e abbandonati, pneumatici e ruote d’automobili complete di cerchioni, televisori spaccati, elettrodomestici dismessi, materassi, sacchi neri dall’enigmatico contenuto e altre perle consimili.
«Marciapiedi invasi dalle erbacce e caditoie piene fino all’orlo di acqua maleodorante, pozzanghere di un liquido che ha tutto l’aspetto, il colore e l’onore di urina», come già raccontava teanoce.it in un precedente servizio giornalistico.
MEMO
Quali cavernicoli abbiano potuto ridurre le case popolari “parcheggio” in un simile inferno lordo, indecente e pericoloso (anche dal punto di vista sanitario): non è dato sapere. Almeno per ora.
Eppure in quelle abitazioni ci sono anche tante, tantissime, famiglie civili. In quegli appratenti che di «parcheggio», ossia di provvisorio per chi vi risiede – e vi dovrebbe risiede solo per pochi anni, al massimo tre o quattro – hanno solo la denominazione.
Così, mentre c’è chi non tira fuori un euro d’affitto, ecco che viceversa sono noti casi di famiglie che si sarebbero offerte volontariamente di pagare i canoni al Comune. Ma, reggetevi forte, le stesse famiglie riferiscono – pubblicamente – di non essere riuscite a farsi mettere in calendario per pagare.
Urgono una serie di severi provvedimenti. Pena accollarsi – continuando sulla via dell’indifferenza e da parte di tutti i preposti e le figure istituzionali competenti, i consiglieri gli assessori e le assessore – tutte le responsabilità del caso: civili e panali, passate, presenti e future. Altro che pipì sulla macchinina lavata proprio oggi… E al degrado, quello vero, non fa caso nessuno?