Elezioni regionali, è caos nella sinistra: sfida all’orizzonte Landolfi – Schiavone.

Il sessano è sicuro di riottenere la tessera del partito: «É casa mia». Lo strappo del sidicino con Picierno.
TEANO / CAMPANIA (redazione teanoce.it – retenews24@gmail.com) – Si avvicinano le Elezioni regionali e gli addetti ai lavori si danno alla ricerca dei candidati. Il «toto nomi» è già iniziato e non potevamo restare ancora in silenzio. Abbiamo atteso col solo scopo di dare una notizia sensata ai nostri lettori e non semplici indiscrezioni che poi si sarebbero trasformate dopo qualche giorno in bufale giornalistiche e noi siamo poco inclini a vendere fumo ai nostri lettori…
L’autolesionismo del Pd e il confronto col centrodestra
La decisione della Consulta di negare la possibilità elettorale del terzo mandato al presidente della Regione Campania, on. Vincenzo De Luca è, forse, l’inizio di tutto. E se prima di questo evento eravamo convinti e pronti a scommettere su una vittoria schiacciante, quasi un «cappotto», come si direbbe in gergo calcistico, del centrosinistra, ora abbiamo più di un dubbio. Ma non è una novità per nessuno che il Pd (partito democratico) abbia come sacro scopo quello di farsi del male. Con il ritiro forzato di De Luca gli scenari sono mutevoli e soggetti a tutti i dubbi del caso. Ora la partita delle regionali, a essere buoni, è da dividersi 50 a 50 col centrodestra.
La differenza, a nostro avviso, la faranno i nomi: soprattutto quelli dei candidati governatori della Campania e non possiamo neppure sottovalutare l’apporto che darà il governo nazionale alle regionali campane. Inoltre, non è da sottovalutare neppure la circostanza che alcuni grandi portatori di voti del Pd casertano, come il Presidente del Consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero, sono stati espulsi dal partito. Ora sarebbe doveroso non solo chiedersi, ma anche sapere, come gestiranno le loro masse critiche di preferenze i nomi noti della squadra regionale, a partire dal Presidente De Luca, per poi proseguire con quelle dell’on. Oliviero, senza dimenticare in ultimo, ma non ultimo, in termini di voti spostati, Giovanni Zannini.
Un candidato teanese alle regionali
È delle scorse ore la notizia della candidatura alle regionali di un cittadino di Teano, nelle file del partito democratico e nella lista di centrosinistra. Ora, se come detto non siamo più certi della vittoria del centrosinistra per il suo spappolamento, come potremmo esserlo delle possibilità che un cittadino di Teano abbia la concreta possibilità di poter essere eletto al Consiglio regionale? Nonostante ciò, speriamo di essere smentiti dai fatti il giorno dopo le elezioni. Ci auguriamo che ci potremo fregiare del titolo di cattivi profeti ma ne dubitiamo fortemente.
Cui prodest?
Ora se la candidatura non mira all’elezione ma ad un desiderio di accreditarsi come figura di spicco nel panorama politico regionale allora possiamo certamente capirlo, ma siamo in dovere di dire che questo non solo non serve alla nostra città ma neppure gli porterebbe alcun vantaggio che potrebbe portarci a privarci di qualsivoglia sostegno politico regionale, minore di quello finora avuto. Perché sicuramente non ci sarebbe più la possibilità di rivolgersi ad un Consigliere regionale eletto. Anche in questo caso speriamo di essere nuovamente in errore. Dopo aver fatto le nostre piccole considerazioni ci tocca tener fede alla parola data e svelare il nome del cittadino teanese che dovrebbe essere candidato alle prossime elezioni regionali.
Il nome
Stiamo parlando dell’ex segretario del Partito Democratico di Teano, nonché ex assessore comunale, strenuo sostenitore dell’attuale amministrazione, ing. Pierluigi Landolfi. Da quanto ci viene comunicato egli dovrebbe essere candidato come rappresentante della sigla sindacale Cgil, in quota Susanna Camusso. Inevitabilmente, in questo caso, uno scontro Landolfi – Massimo Schiavone di Sessa Aurunca che dovrebbe essere (il condizionale è d’obbligo) anch’egli candidato al parlamentino regionale, ma in quota Picierno. In realtà al giovane dottore sessano il suo caro PD come tutti sanno ha negato il rinnovo della tessera CLIKKA E LEGGI QUI. Schiavone ha presentato ricorso, ma il parto che, malgrado ciò, egli continua a definire «casa mia», tentenna persino a decidere il giorno in cui discutere il ricorso presentato dal politico messo così letteralmente nel congelatore. In subordine però, sempre il dottore di Sessa potrebbe agevolmente candidarsi in una lista collegata ed ecco il realizzarsi della nostra teoria: la sfida territoriale Landolfi-Schiavone ci sarebbe lo stesso.

Landolfi Story
Landolfi entra praticamente con i pantaloncini corti nella sezione del Pd. Cresce velocemente sotto l’ala protettrice di Pasquale Picierno delegato provinciale Pd all’epoca, riveste diversi ruoli all’interno della sezione, partecipa ai congressi provinciali e alle altre attività esterne anche di proselitismo. Appare nelle manifestazioni di piazza, nei cortei, si pone al vertice e si espone nelle adunate giovanili ludico-sociali-goliardiche sulla collina di Sant’Antonio. Una calamita per centinaia di giovani. Avrà certamente fatto altre cose che non sappiamo e alla fine: matura l’idea di essere pronto a lanciarsi dal nido, per spiccare il volo. Gli serve solo una buona occasione. E la trova. O almeno ritiene di averla trovata quando, nel novembre del 2011, a quasi due anni al rinnovo del Consiglio comunale di Teano nella sinistra-centro locale parte la sfida per la successione a Raffaele Picierno, quale sindaco di Teano.

Da segretario di sezione, Landolfi, ritiene di essere il più accreditato alla candidatura a primo cittadino. È vicino alle posizioni e alle mozioni di Bersani [Pier Luigi Bersani, già Segretario nazionale del Partito Democratico. N.d.R.]. Il Pierluigi di Teano ha una grossa fetta di giovani tessere dalla sua parte e soprattutto vanta una sponsorizzazione di lusso: Giuseppina Picierno, la nipote di D’Andrea sindaco del momento. Ma tra padre, figliolo e spirito santo l’ipotesi della candidatura di Landolfi diventa una questione di famiglia: quella dei Picierno. E c’è un ostacolo. Il probiviro del Pd, Raffaele, non aveva mai sciolto le riserve sul giovane rampante. Anzi, da tradizionalista/integralista politico in più occasioni – sebbene di tipo non ufficiali – avrebbe fatto trapelare la voce delle sue preferenze in termini di successione per l’avv. Bruno Ruggiero, consigliere in carica. Landolfi, capisce l’antifona. Fa un passo indietro.
Non smette però l’idea – e ne ha facoltà – di crescere e misurarsi in continuazione in termini elettorali. Così si candida nella lista del sindaco dottore-ricercatore scientifico Alfredo D’Andrea detto Dino, alle comunali del 2018. Il suo esperimento riesce eccome, raccoglie la bellezza di 583 preferenze. Peccato che qualcuno gli soffi la scena e il podio. Nella stessa lista, infatti, a fare meglio di lui è Nicola Palmiero, con i sui elettrizzanti 767 voti
L’ingresso in Comune
Da secondo eletto e laureato in Ingegneria ambientale, Landolfi si carica della delega all’Ecologia (che lascia appena le cose cominciano a farsi difficili) e quella all’Urbanistica. La macchina politica non gira per il verso giusto, c’è troppo scontento tra i vincitori e inizia una giostra impazzita di nomine assessoriali: le chiamano rotazioni. Landolfi in disparte, subodora un crollo imminente del sistema e matura una decisione irreversibile. Si dimetterà, in polemica con D’Andrea, a fine agosto del 2021. Si è misurato, ha fatto la sua esperienza, niente di esaltante però. Anzi.
Famiglie rampanti

Con l’ex Assessore Landolfi, che passa nelle fila dell’opposizione, parte il conto alla rovescia per l’esplosione di una bomba politica che provocherà, di lì a poco, le dimissioni del sindaco D’Andrea. In questo caso, per un retaggio di campanilismo, ci asteniamo dal dire cosa pensiamo di coloro che contribuiscono a mandare un sindaco a casa, soprattutto se eletti nella lista dello stesso. Il nostro candidato (Landolfi) è, come abbiamo detto, strenuo sostenitore dell’attuale maggioranza Scoglio. Inoltre, è cugino dell’attuale vice sindaco avv. Laura Laurenza, amico personale del Sindaco Giovanni Scoglio, nipote dell’avvocato Ciro Balbo e quindi cugino dell’ing. Giuseppe Esposito, professionista e attuale assessore ai lavori pubblici del Comune di Teano. Inutile mettere la testa sotto la sabbia e la storia si ripete: sembrerebbe proprio che una nuova famiglia stia politicamente cercando di «prendere possesso» della città di Teano, tra parenti di sangue e parenti acquisiti il giro si allarga e nessuno sfugge al «gruppo di potere» politico in costruzione.
Lo strappo
Con tutto questo sullo sfondo la battaglia di Landolfi per affrancarsi dalla famiglia Picierno – che lo aveva tenuto politicamente a battesimo – continua. Infatti, dalle informazioni che ci giungono, risulterebbe che abbia preso definitivamente le distanze dai Picierno scegliendo di candidarsi alle regionali, in netta contrapposizione con il candidato della sua mentore e vice presidente del Parlamento Europeo Pina Picierno. In rottura definitiva con uno strappo insanabile, di conseguenza, anche con Pasquale, padre di Pina, il quale gli aveva – a suo tempo – spalancato le porte del partito. Ma non bisogna scandalizzarsi. Il moralismo in politica è il sentimento degli ingenui. È da considerarsi tutto giusto e normale, invece, quando le urne elettorali si stagliano all’orizzonte.