Politica

L’addio «rumoroso» del Segretario dott. Pietropaolo scuote il Comune di Teano.

Clamorosi la sua «Relazione annuale sull’esito dei controlli successivi di regolarità e contabili espletati nell’anno 2023» e i richiami alla trasparenza del 2024.

TEANO (Elio Zanni) – Comune di Teano, anche il Segretario comunale, Gaetano Pietropaolo, se ne va. Proprio come hanno fatto molti altri impiegati neoassunti, dirigenti, dipendenti amministrativi e tecnici: tutti volati via con fare, però, poco notiziabile. Perché lo avevano preannunciato, lo si sapeva o avevano fatto circolare la notizia mesi e mesi prima. E per il Comune? Poco male: c’è sempre la generosissima lista a scorrimento del famoso concorso comunale dalla quale attingere a piene mani.

Ma in questo caso è diverso. Qui fa rumore il silenzio col quale sotto il governo Scoglio ha lasciato, all’improvviso, l’Ente sidicino (perché veramente nessuno se lo aspettava, meno che mai gli assessori e forse nemmeno il sindaco) una figura che costituiva, per importanza istituzionale e funzioni svolte, un ingranaggio cardine della macchina amministrativa. Una figura che scarseggia come inquadramento e classificazione e che adesso è difficile rimpiazzare per il comune di Teano. In questo caso la lista a scorrimento non serve a nulla. Una persona capace alla quale si dice, paesanamente parlando, che si rivolgessero più o meno tutti anche per sapere come allacciarsi le scarpe…

Sì, ma cosa avrà mai convinto o fatto «disamorare» così velocemente Pietropaolo (poco più di un anno) delle stanze dei bottoni di palazzo San Francesco; se disamore è stato? Inutile chiedere «info» agli amministratori di maggioranza. Dissimulano, sminuiscono il caso o nel migliore delle ipotesi rispondono a «spallucce». Ma ci abbiamo tentato lo stesso.

Ebbene, la versione ricorrente e, forse, proprio per questa ragione la meno probabile… sarebbe quella della storia della maggiore vicinanza per il Segretario della nuova sede di lavoro (Casandrino) rispetto al suo stesso luogo di residenza: Napoli. Questa versione è immediatamente frantumata dal dato, facilmente verificabile, che Pietropaolo rimarrà comunque al servizio, in convenzione con il Comune di Mignano Monte Lungo, retto dal Sindaco Andrea De Luca.  

Non per nulla nei labirintici corridoi di palazzo San Francesco si mormora di molte altre ragioni che avrebbero convinto Pietropaolo a mollare la città dello Storico Incontro. Non ultimo, una certa tensione psicologica dovuta alle numerose richieste esterne di accesso agli atti «per pubblicazioni all’Albo pretorio digitale comunale ritenute parziali, incomplete». Pubblicazioni ritenute «imperfette» di atti e documenti comunali relativi a pagamenti e affidamenti di incarichi di varia natura. Imperfetti al punto da far scattare raffiche di richieste dall’esterno (accessi civici) di integrazione dati. Per la cronaca, non la pensano così solo i cittadini autori delle richieste di spiegazioni, ma anche Anac (Autorità Anticorruzione). E, naturalmente, la pensava così lo stesso ottimo Segretario.

Non per nulla, più di una volta, infatti, nel tempo, Pietropaolo provvede a «bacchettare» duramente tutta la filiera interna del Comune fino alla sua «Relazione annuale sull’esito dei controlli successivi di regolarità e contabili espletati nell’anno 2023» in cui stigmatizzava le modalità di pubblicazione e la stessa compilazione degli atti e ne chiedeva la correzione nei tempi previsti. Ma, altro che «tempi previsti…». I canonici 30 giorni di tempo che concede l’Anac per il riallineamento degli atti vengono puntualmente bruciati.

Tanto che a settembre del 2024, sempre Anac si fa risentire ed emette un nuovo provvedimento d’ordine con l’ennesima richiesta di trasparenza al Comune di Teano. Il Segretario ancora una volta – con una pazienza da santo – non perde tempo ed emettere una nota con la quale ricorda ancora una volta ai dipendenti tutti l’obbligo di trasparenza e le regole di accesso civico. Ma le richieste di accesso civico continuano, segno di un callo nel comportamento della macchina amministrativa.

Non a caso anche l’ultimo e più recente atto prodotto dal buon Pietropaolo – elaborato prima di lasciate Teano – è dello stesso segno. E anche se stavolta l’azione del segretario si chiama «Piao» una sigla che sta per Piano Integrato di Attività e Organizzazione, la sua richiesta in termini contenutistici è sempre la stessa: organizzare i servizi in modo più efficace e trasparente.

Ora, voglio vedere chi ha il coraggio di negare che una simile situazione come appena immaginata e descritta, unita a un recente triste lutto per la perdita di un familiare (per la qual cosa la Redazione esprime con sincerità i sensi della sua vicinanza) e sommata alla certezza di una sede di lavoro meno «disagiata» – tutto messo insieme – non abbiano contribuito a far decidere Pietropaolo di lasciare anzitempo Teano?

Come spiegare, altrimenti, il modo in cui il segretario Pietropaolo – persona educatissima e professionale – ha scelto di andare via? In silenzio ma proprio per questo facendo più rumore. In punta di piedi, senza anticipare la notizia a nessuno e almeno da quanto ci è stato riferito: raccogliendo tutte le sue cose e con la massima discrezione, senza un buffet, non un saluto ufficiale. Non si ha notizia nemmeno di una stretta di mano col sindaco. E ci è difficile pensare che possa esserci stato il classico «è stato un piacere» rivolto ai vertici dell’Amministrazione…

Maligniamo troppo? Può anche darsi. Ma intanto è finita così, a quanto pare, il rapporto tra il Comune di Teano e il segretario Pietropaolo. Non ci è dato sapere quale sia stata la vera molla che ha fatto scattare la decisione, chi possa essere stato a trascinare il rapporto Segretario-Ente fino a un punto che potremmo definire «di rottura». La situazione ci pare verosimilmente identica a quella di quando una persona si sente delusa o tradita.

Sia chiaro che si tratta di dubbi difficili da sciogliere perché qui a Teano la maggior parte degli amministratori pubblici di maggioranza rispettano una esplicita consegna del silenzio della quale persino il capogruppo di maggioranza, Massimiliano Stefano, più di una volta ha accennato senza vergogna in sede di Consiglio comunale; e che presto approfondiremo nei minimi dettagli. Per questo di una cosa siamo assolutamente certi: chi sa come si sono svolte veramente le cose e chi conosce le vere motivazioni alla base di questa scelta non le dirà mai; men che meno a noi di teanoce.it