Strade asfaltate e già deturpate, rumori, polvere e traffico in tilt: la fibra teanese.

Comune distante, politici distratti. I lavori della fibra ottica mettono a dura prova la «fibra» dei cittadini. «Decreto Scavi» dell’1 ottobre 2013? Ma che roba è?
TEANO (EZ) – Strade cittadine asfaltate da poco già deturpate dalla fibra ottica? Ripristini definitivi che coprono solamente la sezione di scavo? Rumori a non finire, polvere, traffico impazzito, assenza di adeguata e completa segnaletica zavorrata e carenza di transenne e recinzioni reticolari nei pressi dei mezzi meccanici in movimento? Come mai sembra che queste ditte possano fare tutto quello che vogliono? E il Comune, l’Ufficio tecnico, i politici locali, i Carabinieri, la Polizia, i Vigili urbani: perché non li si vede intervenire con controlli continui, mirati, serrati e severi? Ma sarà vero poi, che ci sono leggi che fanno dei signori della fibra i padroni assoluti delle città? Questo si domandano tutti.
Ci siamo dati a una serie di telefonate. Qualcuno in Comune dice che non si può fare nulla rispetto ai «signori della Fibra Ottica» perché eseguono lavori «d’interesse strategico». Ma è completamente vera questa affermazione? La risposta è: no. Anzi, il Comune – anche quello di Teano… – può e deve fare molto per difendersi e difendere dai danni al patrimonio pubblico e dai disagi provocati ai cittadini e alle strade dai cantieri della Fibra Ottica. E l’Ente è perfettamente titolato ad operare controlli. Ma, come al solito, è solo una questione di volontà dei burocrati, di volontà politica o di pigrizia ad informarsi e poi intervenire. Fate Voi. Però sarebbe troppo comodo far finta di ignorare, di non sapere.
Duque, i lavori di posa fibra devono essere eseguiti e devono andare avanti, ma nel contempo il Comune può e anzi DEVE vigilare perché durante e dopo i lavori sia salvaguardato il decoro urbano. Il Comune può anche chiedere la stipula di una polizza fideiussoria particolare a garanzia dei lavori e della qualità dei ripristini definitivi del «tappetino» stradale. Queste cose le sa bene chi esegue lavori su suolo pubblico, un qualsiasi burocrate di medio livello e persino un qualsiasi amministratore pubblico che nella sua vita non ha letto solo qualche albo di Topolino. E poi, basta guardare una recente sentenza – proprio su questo argomento – espressa a favore per esempio del Comune di Casal di Principe. nella fattispecie l’Ente locale richiedeva a Open Fiber una specifica polizza di garanzia della qualità del lavoro e dei ripristino differiti. Ci sono stati dei confronti in tribunale, ma alla fine la giustizia ha trionfato: tutte le richieste del Comune erano legittime.
Ecco in estrema sintesi la sentenza del TAR Campania: «…le amministrazioni pubbliche possono ricorrere a tutti gli strumenti per assicurare che, in caso di manomissione delle strade pubbliche da parte di soggetti terzi, il ripristino avvenga a regola d’arte ed eventuali danni siano riparati, tra questi anche gli obblighi di prestazione di idonea garanzia».
Gli obblighi del Comune di vigilanza, durante e dopo i lavori
Ricapitolando per i più duri di testa:
il Comune può, e anzi DEVE, vigilare che i lavori si svolgano garantendo la salubrità dei residenti in termini di rumorosità provocata dai mezzi d’opera e polvere sollevata in atmosfera; per esempio.
Il Comune può, e anzi DEVE, vigilare perché il ripristino dei sanpietrini, delle betonelle, delle basole che, qualora oggetto di manomissioni, siano poi anche ricollocate a regola d’arte per profondità e larghezza delle «fughe».
Il Comune può, e anzi DEVE, vigilare che durante i lavori il traffico stradale sia opportunamente regimentato, regolato, gestito e che non sussistano pericoli per la pubblica e privata incolumità.
Ma da quello che osserviamo tutti i giorni per le strade di Teano, si è legittimati ad avere seri dubbi sul fatto che il Comune sidicino sia corso ai ripari e si sia organizzato con l’individuazione di vigili urbani e personale tecnico da impiegare specificatamente per i controlli dei lavori in atto. Sarà anche colpa dell’ostico Albo pretorio, ma sfugge anche il contenuto di eventuali tavoli preventivi tra Comune e le ditte all’opera e i loro committenti, durante i quali l’Ente avrebbe avuto l’opportunità e la forza del diritto per imporre alcune prescrizioni al fine di ridurre il più possibile i danni o i disagi.
La larghezza del ripristino definitivo non è un OPTIONAL
Prescrizioni come: l’obbligo di preliminari rilievi con il georadar per verificare la presenza di tubazioni relative ad altri sottoservizi, l’indicazione di preferire il margine dei marciapiedi e solo in caso di comprovata necessità e su preavviso scavare anche a centro della carreggiata. È stata data, sì oppure no, la prescrizione (questo fa parte dei diritti del Comune soprattutto in caso di asfalto posato da poco) di ripristinare gli scavi con bitume di larghezza minima di 1,40 metri entro 30 giorni dallo scavo?
Nello specifico ci piacerebbe sapere: chi sta vigilando a Teano affinché i lavori della Fibra Ottica rispettino tali obblighi perfettamente previsti dal «Decreto Scavi» dell’1 ottobre 2013, riguardante la bitumazione integrale delle strade che nei dodici mesi precedenti erano state interamente asfaltate? Per gli scettici, i fannulloni ed eventuali «pallisti» comunali, si prega di verificare CLIKKANDO QUI.
Ci si augura che almeno i lavori di ripristino definitivo del manto stradale avverranno davvero come ci racconta Open Fiber. Ecco più avanti – cliccando sul blu – un video prodotto dalla stessa Open Fiber che mostra come si lavora, ovvero come le loro stesse ditte lavorano sulle pubbliche strade. Tutto pulito, nemmeno un granello di polvere, nemmeno una pietra fuori posto, rumorosità sotto soglia e traffico gestito direttamente dalla mano di Dio. Bene, benissimo, ma dalle lamentele che arrivano dai cittadini di Teano non si direbbe proprio che le cose vadano come mostra lo spot. CLICCA E VEDI COME DOVREBBE LAVORARE
L’invito ai lettori, adesso, è quello di osservare come invece proseguono i lavori a Teano. La clip video è di ieri, 14 aprile 2025, inviataci da un gentile lettore. A giudicare dalle immagini non ci sono dubbi: rumori a non finire, nuvole di polvere, traffico impazzito malgrado le due «moviere», segnaletica inadeguata e carenza di transenne e recinzioni reticolari nei pressi dei mezzi meccanici in movimento. Perché questa «eccezione»? Perché a Teano non è possibile ottenere gli stessi livelli di qualità delle prestazioni di cui la ditta è sicuramente capace, come accade nella maggior parte di tutti i comuni d’Italia?