Inchieste Politica

Ordine dato a voce di «potatura» Platani. Un assalto ai Monumenti botanici, fuori periodo e contro i protocolli regionali.

La fonte: nessuna traccia sul web di autorizzazioni o incarichi a ditte specializzate. Ma allora: le norme fitosanitarie imposti dal Ministero possono aspettare?

TEANO – Per quanto opportuno, qualche giorno fa, il Comune di Teano avrebbe dato mandato ad una ditta, probabilmente la stessa che esegue la raccolta Rsu, di eseguire lavori di potatura sui platani che ancora abbelliscono le strade della città.

Un intervento di dettaglio in quanto non sembrano essere state toccate le folte chiome (ormai in comprensibile foliazione) dei platani ma comunque, per quanto possiamo apprendere dalla realizzazione dei fatti, eseguito in difformità ai protocolli imposti dalla Regione Campania – e dalla normativa nazionale – Decreto del Ministero delle Politiche Forestali n. 100 del 29.02.2012 – sulla cura e la conservazione degli alberi.

I Platani di Teano: Monumenti botanici

Giusto ricordare che, per dimensioni e vecchiaia, i «nostri» sono stati classificati dall’Ente Regionale come dei veri e propri monumenti botanici tanto è vero che sugli stessi la stessa Regione, periodicamente, esegue saggi per testarne salute e vitalità. È evidente ai più, che qualsiasi intervento sugli stessi non solo debba sottostare ad un preciso iter autorizzatorio, ma che qualsivoglia operazione è anche regolamentata da determinati protocolli fitosanitari.

Per comprendere la cosa, relativamente ad esempio al taglio e la cura, nel dettaglio, basta collegarsi allo stesso sito della Regione – di cui qui brevemente pubblichiamo uno stralcio: la potatura è consentita solo durate il riposo vegetativo e precisamente tra la fine caduta foglie e l’inizio apertura delle gemme. Gli abbattimenti devono essere effettuati nei periodi asciutti ed in assenza di vento con le modalità indicate nelle disposizioni ministeriali vigenti . Dopo gli abbattimenti il legname infetto deve essere trasportato nel più breve tempo possibile dal taglio, adottando tutte le precauzioni volte ad evitare la disseminazione del patogeno. In particolare i mezzi che effettuano lo spostamento del legname infetto e della segatura dovranno essere muniti di copia del verbale di abbattimento che costituisce altresì l’autorizzazione allo spostamento locale, rilasciata dal Servizio Fitosanitario secondo quanto previsto dall’articolo 15 del Decreto legislativo n. 214/2005. Un dettato che non lascia adito ad ulteriori ed eventuali interpretazioni fantasiose. In questo periodo, insomma, con il risveglio delle piante dal riposo invernale, la potatura non poteva essere fatta o comunque andavano rispettate condizioni particolari.

Ora l’assenza sul sito «albo pretorio» del Comune di Teano di qualunque riferimento ad autorizzazioni, protocolli, incarichi di potatura a ditte specializzate ci inducono a pensare che tali operazioni sono state esercitate con solito metodo ovvero, ci si perdoni il francesismo, «a sentimento» e quindi senza rispettare quei protocolli fitosanitari imposti dal Ministero.

Perché facciamo questa sottolineatura?

Ceratocystis fimbriata

Perché, come evidente sia, il mancato rispetto di quei protocolli potrebbe comportare rischi enormi per la stessa salute dei giganti verdi. Ebbene, dalla lettura del documento sullo stesso sito della Regione Campania si attinge la notizia ad esempio, dello stato di malattia di alcuni Platani. Ed infatti, nello studio, emerge che alcuni arbusti siti in Teano, così come in altre zone della regione, sarebbero affetti dalla cosiddetta «Ceratocystis fimbriata» o Cancro colorato del Platano cioè quella desquamazione della corteccia con perdite di siero marrone che vediamo colorare il fusto delle piante.

Cosa c’entra questo con la potatura? È presto detto!

Le operazioni che si sono intensificate nei giorni scorsi avrebbero dovuto essere eseguite effettuando prima una attenta valutazione di eventuali patogeni e poi distinguendo, e diversificando gli interventi sulle piante affette da quelle in salute, come a titolo esemplificativo e non esaustivo, la sostituzione della sega di potatura, la sterilizzazione delle suppellettili e la cura delle ferite in modo da preservarne la salute. Un domani, non tanto lontano, quando vedremmo tagliare un nuovo platano dietro la scusa più banale o la promessa di una qualunque opera, così come già avvenuto con quello presente in Viale Italia nei pressi della Banca Intesa San Paolo, o il pino ai piedi dell’ex nosocomio di Teano, ricordiamo che ciò che avviene non è frutto del caso, ma del disinteresse più passivo dei cittadini e dall’assenza di programmazione della cosa comune.

Ed ecco l’indirizzo web della Regione Campania: https://www.agricoltura.regione.campania.it/difesa/monitore_2015_cancro_platano.html#:~:text=La%20potatura%20%C3%A8%20consentita%20solo,indicate%20nelle%20disposizioni%20ministeriali%20vigenti%2