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«I Tartufi del Matese e altri funghi ipogei»: Un viaggio nel cuore nascosto della terra.

Sabato 12 aprile la presentazione del libro a San Potito Sannitico, nella sede del Parco Regionale del Matese

TEANO / SAN POTITO SANNITICO (Pietro De Biasio) – Un viaggio affascinante nel sottosuolo del Matese, tra radici, simbiosi e profumi ancestrali: è quanto propone «I Tartufi del Matese e altri funghi ipogei», il nuovo volume dedicato alle meraviglie nascoste di uno dei territori più ricchi e suggestivi della Campania. La presentazione ufficiale si terrà domani sabato 12 aprile 2025, alle ore 11.00, presso Palazzo Rainieri sede del Parco Regionale del Matese.a San Potito Sannitico.

Il libro, realizzato grazie al contributo del Parco Regionale del Matese e pubblicato dalla Fondazione San Bonaventura, è il frutto di un lavoro corale e altamente specializzato. Durante la presentazione interverranno, insieme agli autori, Addolorata Ruocco, dirigente UOD Foreste, Agnese Rinaldi, UOD 24 Caserta, Michele Boscagli, presidente dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, Luigi Arrigo, vicepresidente della Fondazione San Bonaventura, Roberto Pascarella, presidente dell’associazione A.Ta.Mat., Gregorio Di Lullo, tartufaio esperto del territorio.

A portare i saluti istituzionali saranno: Agostino Navarra, presidente del Parco Regionale del Matese, Gennaro Oliviero, presidente del Consiglio Regionale della Campania e Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione Campania. Gli autori, Antonio Albanese, Claudia Berna, Claudio Berna, Marcello Boragine, Vincenzo D’Andrea e Sergio Vitale, sono tutti micologi con una profonda conoscenza del territorio matesino. L’opera, di 208 pagine, descrive ben 37 specie di funghi ipogei e semipogei, accompagnate da schede dettagliate, fotografie macro e micro, e disegni curati da Barbara Di Sanza.Tra i capitoli del libro, spiccano quelli dedicati agli elementi vegetazionali del Matese, alla speciografia degli ipogei locali, alla tecnica di cerca e cavatura del tartufo, e a riflessioni sul valore culturale, economico e simbolico di questo fungo prezioso.

Il volume è inoltre arricchito da una chiave dicotomica per l’identificazione delle specie e da un glossario esplicativo, pensato anche per i non addetti ai lavori. L’evento di domani mattina rappresenta non solo un’occasione per celebrare il patrimonio naturale del Matese, ma anche un’opportunità per promuovere la cultura del tartufo in un’ottica di sostenibilità, valorizzazione territoriale e trasmissione di saperi antichi. Un invito a guardare sotto i nostri piedi, dove la natura cela tesori silenziosi e profumati, custodi di biodiversità e tradizione.