Sosta selvaggia: imprenditore costretto a vivere barricato nel proprio negozio.

Appello all’amministrazione comunale: urgono maggiori controlli e segnaletica adeguata. Sindaco, con il caos e la «mala gestio» il commercio muore.

TEANO (Fausto Stavolone) – L’immagine di Teano assediata dalle auto in sosta, ovunque ci sia uno spazio libero, è desolante! Non c’è zona del centro città ed ai limiti di quelle che furono le mura urbiche che non soffra del fenomeno chiamato “sosta selvaggia” ed anche su Facebook si sprecano i commenti al riguardo.
Di qualche giorno fa il mio sul doppiopesismo di alcuni Vigili Urbani che, forse su mandato, sanzionano le autovetture parcate in prossimità di determinati esercizi commerciali, quasi a tutelare l’interesse del privato a danno di altri e viceversa.
Torno però sull’argomento per rappresentare la difficoltà che sta vivendo un piccolo imprenditore sidicino che, forse non ascoltato da chi può esercitare il potere sanzionatorio, vive barricato nel proprio esercizio a ridosso del quale, indisciplinati automobilisti, lo obbligano a sedute prolungate di aerosol con gas di scarico ledendo oltretutto il suo commercio.
I suoi clienti, infatti, lamentano sistematicamente l’impossibilità di accedere al suo negozio (dotato peraltro di piccola area di sosta privata) a causa dei veicoli parcheggiati malamente da automobilisti indisciplinati che, agendo da prevaricatori, si sentono padroni della strada e per tale ragione, spesse volte, rinunciano agli acquisti. La condizione descritta si ripropone quotidianamente nelle adiacenze del monumento equestre e merita di essere considerata da chi, per contratto, dovrebbe disciplinare il traffico.
Al Sindaco diciamo: è chiedere troppo dotare la Città di una segnaletica adeguata con precisa individuazione degli stalli per i veicoli? Strisce bianche o blu al di fuori delle quali sia proibita anche la fermata? Facendo per un attimo finta che io vesta i panni del Difensore Civico, può il piccolo commerciante confidare in un interessamento del primo cittadino anche in ragione del fatto che negli ultimi tempi, ad aggravare la situazione, abbia concorso la «mala gestio» dell’Ente nei lavori pubblici?