Impresa fibra ottica danneggia rete gas metano, paura in via 26 Ottobre a Teano

Nonostante le tecnologie disponibili per la mappatura del sottosuolo e le cartografie disponibili, si ripetono gli incidenti. Servirebbero sanzioni più severe.
TEANO (Elio Zanni) – Zaffate di gas nell’aria e paura dei residenti di via 26 Ottobre a Teano. Il motivo? La solita impresa della fibra ottica, che scava per la posa dei cavi e buca la rete del gas metano. Il danneggiamento, che tanto ha scosso soprattutto i commercianti ubicati nel tratto di strada, è di stamattina, 8 aprile 2024, poco dopo le ore 11 quando, affondando ancora una volta la benna del mezzo meccanico, l’operaio della fibra ottica al lavoro ha visto sollevarsi nell’aria una nuvola di terra e gas. Aveva beccato la rete del gas metano (DN 100) che corre a destra in discesa lungo via 26 Ottobre.
Dopo la chiamata al numero verde, nel giro di meno di un’ora un addetto della Italgas Reti era già sul posto per il primo intervento e per richiedere i mezzi idonei all’impresa di lotto per la successiva riparazione definitiva. In quel tratto la rete è gestita in «BP» bassa pressione e questo ha reso più agevole il primo tamponamento della fuga di gas, provocata dallo scavatore. È veramente stucchevole e deprecabile che continuino a verificarsi simili episodi. Questo, nonostante le possibilità tecnologiche di analisi dei servizi di acqua, elettricità e gas, che corrono a diverse profondità sotto il manto stradale.
Possibilità tecnologiche di cui le ditte impegnate nei nuovi scavi sono obbligate a servirsi, senza lasciare spazio alla fantasia e all’improvvisazione che spesso sono le premesse per i peggiori infortuni sul lavoro. Un esempio è l’utilizzo del georadar per la mappatura preventiva dei sottoservizi. Ma poi ci sono le cartografie numeriche, sempre aggiornate, messe a disposizione dalle stesse aziende che gestiscono i servizi alle utenze.
A parte il rischio di infortuni sul lavoro che già meriterebbe l’intervento dell’Ispettorato, scavando senza usufruire di questi metodi e dispositivi, bucando le reti del gas si arrecano anche grossi danni all’Ambiente. Tanto, con la dispersione in atmosfera di gas metano (CH4) non combusto, di cui sono ormai acclarati i danni che provoca rispetto all’aumento della temperatura terrestre, al sistema climatico e alla produzione di ozono troposferico. Ci vorrebbero delle punizioni esemplari, altro che il semplice risarcimento danni.