Giudiziaria

Al via il processo a chirurgo plastico. le accuse: omicidio colposo, lesioni e falso

Presso il Tribunale samaritano, sono state ammesse tutte le prove presentate dalle parti coinvolte.

SANTA MARIA CAPUA VETERE / NAPOLI / CAIVANO / OTTAVIANO – Processo a chirurgo «bariatrico», al via le udienze. Dovranno essere interrogate 50 persone tra persone offese, testi e consulenti. Particolare attesa per la testimonianza in aula di Angela Iannotta, la giovane mamma salvata con un intervento ricostruttivo dell’addome eseguito dal prof. Francesco Corcione presso il Secondo Policlinico di Napoli. Particolare attesa anche per la testimonianza in aula di Di Vilio Salvatore figlio del defunto Di Vilio Francesco.

Ammesse tutte le prove nel processo penale a carico del chirurgo bariatrico dott. Stefano Cristiano. Ammesse quelle del Pubblico Ministero dott.ssa Valentina Santoro, che ha dirette le indagini preliminari e ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio da parte del Giudice dell’udienza preliminare nei confronti dell’imputato. Ammesse le prove della Parte Civile rappresentata dagli avvocati Gaetano e Raffaele Crisileo, che curano gli interessi della parte civile la stessa Angela Iannotta e degli eredi del deceduto Francesco Di Vilio. Ammesse le prove del responsabile civile (Clinica Villa del Sole di Caserta), difesa dall’avv. Ferdinando Trasacco, quelle dell’Associazione dei Consumatori denominata “Codici” rappresentata dall’ avv. Giuseppe Ambrosio. Poi infine ammesse le prove della difesa dell’imputato assistito dall’avv. Massimo Damiani.

Questo è accaduto durante la prima udienza dibattimentale dinanzi al Tribunale sammaritano Presidente della Seconda Sezione Penale il dott. Sergio Enea per celebrare il processo a carico del chirurgo bariatrico Stefano Cristiano. Complessivamente tra persone offese, ufficiali di polizia giudiziaria, testi e consulenti dovranno essere sentiti circa 50 persone. Si profila un’istruttoria estremamente complessa. Particolarmente attesa la testimonianza in aula di Angela Iannotta e del figlio Salvatore del deceduto Francesco Di Vilio (il giovane che ha vissuto accanto al padre il dramma del genitore fino al suo decesso) che saranno sentiti nella prossima udienza.

Il dott. Stefano Cristiano risponde del reato di lesioni per colpa professionale medica e del reato di falso ai danni di Angela lannotta (sottoposta a intervento chirurgico nella Clinica Villa del Sole di Caserta). Il medico chirurgo imputato risponde anche del reato di omicidio colposo sempre per colpa medica per la morte di Francesco Di Vilio, 69 anni di Santa Maria Capua Vetere (operato pure lui nella Clinica Villa del Sole sempre di Caserta). Di recente il Tribunale di Nola, il Giudice penale la dott. Ssa. Alessandra Zingales, ha condannato a 2 anni di carcere il dott. Stefano Cristiano ritenendolo colpevole del reato di omicidio colposo per aver cagionato la morte di Raffaele Arcella, giovane di appena 29 anni di Caivano, deceduto a seguito di un intervento di bypass gastrico effettuato sempre dal dott. Cristiano il 13 aprile 2019 presso la Clinica «Trusso» di Ottaviano.

Il Pubblico Ministero la dott.ssa Francesca Paola Romano Colonna della Procura presso il Tribunale di Nola, aveva chiesto la condanna a 4 anni di carcere, ritenendolo colpevole per la lesione dell’arteria retrostante lo stomaco. Il 29enne fu trasportato in condizioni critiche al Policlinico di Napoli, dove morì.