Teano, No Imp delusi dall’incontro con il sindaco sull’impianto rifiuti: «Non possiamo solo aspettare la sentenza».

Rossi: «Continueremo la nostra attività incontrando enti, professionisti, persone. Noi non ci arrendiamo, proteggiamo noi stessi e i nostri figli».
TEANO (EZ) – «In cuor nostro speravamo in una nuova strategia…». «A malincuore, ci siamo sentiti rispondere che non possiamo far altro che attendere una sentenza che, in caso di condanna, sarebbe tombale». Rammarico, delusione. Questi i sentimenti che filtrano dalle parole pronunciate dal nuovo presidente del Comitato di lotta No Imp, Marcello Rossi, reduce dall’incontro di venerdì pomeriggio, 24 marzo 2024, col sindaco protempore di Teano.
All’appuntamento, a valle del rinnovo del direttivo di un Comitato ormai ultradecennale, è stata colta l’occasione per parlare delle possibili cose da fare da parte degli amministratori comunali, dell’Osservatorio Impianto, magari in tandem con le altre associazioni e dei No Imp stessi, in vista del 26 giugno; data in cui il Consiglio di Stato si pronuncerà nel merito rispetto al ricorso Gesia.
Ebbene, si direbbe proprio che la risposta dell’Amministrazione comunale e del sindaco protempore sia stata a dir poco agghiacciante: non possiamo far altro che attendere una sentenza che, in caso di condanna, sarebbe tombale. Niente di più sbagliato e inesatto, naturalmente. Si tratta, infatti, di una dichiarazione fuori dalla realtà. Soprattutto alle orecchie degli attivisti No Imp che sanno bene che ci sarebbero, invece, tremila cose da fare, altro che attendere passivamente, nell’ottica di una possibile e nuova strategia difensiva fatta di passi concreti da compire necessariamente, a questo punto, da parte dell’Ente.
Un esempio per tutti? Eccolo: imprimere la massima accelerazione «con la collaborazione di tutti» ai lavori propedeutici di approvazione del Piano Urbanistico Comunale. Un esempio nell’esempio? Eccolo: non attendere passivamente i pareri relativi al Puc ma seguirne l’iter, sollecitare la restituzione delle risposte. Infatti anche in questo caso c’è una data capestro: il 31 maggio è l’ultima data perché l’approvazione del Puc possa risultare utile rispetto alla vertenza Gesia. Ebbene, anche qui la risposta del dominus di palazzo San Francesco ha fatto raggelare l’anima dei No Imp: si sta lavorando al PUC, benché non ci sia certezza sui tempi.
Al presidente Rossi deve essere caduto il mondo addosso. Delusi ma non «smontati» i No Imp hanno lasciato le stanze del sindaco protempore. Il tempo di tirare le somme e il presidente Rossi ha reso pubblica la risoluzione del gruppo con simili parole: «A noi non piace attendere, non riusciremmo a dormire nel frattempo sonni tranquilli. Abbiamo deciso piuttosto di agire».
Il commento di uno storico fondatore No Imp
Il Post dei No Imp su Facebook avrà suscitato mille discussioni. Ma poi, come al solito, poche persone hanno trovato il coraggio di esprimersi. Tra i pochi, spicca il commento di uno storico fondatore No Imp. «Carissimo presidente questo è uno dei motivi per i quali ho abbandonato il gruppo e mi sono aggrappato ad altri soggetti che fanno di tutto per difendere il tuo portone di casa. Perché ormai quel gruppo, che fino al 2021 ha sempre vinto, dal 2022 sta continuando a perdere probabilmente perché sono pervenute opinioni ed interessi diversi a tal punto che il Comitato ha preso le sembianze di Si Imp, questo almeno a giudicare dai risultati. Il nulla: oltre a fare riunioni e riunioncine in quel di Teano Scalo. Aspettiamo unanime i Vs risultati». [Firmato, Alessandro Lepre.]
Il POST integrale del nuovo presidente No Imp
«Buongiorno, in qualità di neopresidente, è mia intenzione coinvolgere ulteriormente la comunità nelle attività del comitato No Imp, affinché si possa continuare a difendere INSIEME il nostro territorio, con tutte le forze possibili. É per questa ragione che, nel rimarcare il fine dello stesso Comitato, che non ha velleità politiche né fini economici (diretti o indiretti che siano) ma intende perseguire solo la salvaguardia della salute per il benessere della collettività, mi preme condividere le iniziative intraprese di recente.
Lo scorso venerdì, insieme ad alcuni membri del comitato, ho incontrato l’amministrazione, nella persona del sindaco, con l’intento di capire quali strategie fossero state intraprese dal Comune per contrastare GESIA nella realizzazione dell’impianto di rifiuti pericolosi.
Da questo incontro si è appreso che si sta lavorando al PUC, benché non ci sia certezza sui tempi, e che si attende nel frattempo la sentenza del Consiglio di Stato. In cuor nostro speravamo in una nuova strategia, nell’asso nella manica che potesse dare una scossa, in favore della definitiva chiusura della questione ma, ahimè così non è stato. A malincuore, ci siamo sentiti rispondere che non possiamo far altro che attendere una sentenza che, in caso di condanna, sarebbe tombale.
Ma a noi non piace attendere, non riusciremmo a dormire nel frattempo sonni tranquilli. Abbiamo deciso piuttosto di agire. Continueremo pertanto la nostra attività incontrando enti, professionisti, persone, affinché si possa raccogliere l’opinione e il consiglio di tutti e trarne il giusto vantaggio.
NOI NON CI ARRENDIAMO, SALVAGUARDANDO IL TERRITORIO, VALORIZZANDOLO NEL MODO GIUSTO, PROTEGGIAMO NOI STESSI E I NOSTRI FIGLI».