Economia Politica

«Ecco come approvando il Puc, Teano bloccherebbe il mega-impianto Gesia», l’intervista a tema. Urbanistica & politica.

Risponde l’ex Vice Segretario Generale del Comune di Teano, Rup del Puc adottato, il già dirigente Area Urbanistica e portavoce Laudato Sì: Fernando Zanni.

TEANO (L’Intervista del giorno / redazioneteanoce.it) – Puc & impianto Gesia. Ma l’approvazione del primo potrebbe contribuire a scongiurare la realizzazione del secondo, si oppure no? In ogni caso, perché non completare l’iter e passare dall’adozione (ormai ferma da quattro anni fa) all’approvazione del nuovo Piano urbanistico comunale? A chi fa comodo la stasi, il congelamento della situazione attuale, la tenuta in vita con accanimento terapeutico del vecchio piano di fabbricazione così tanto caro negli anni passati agli speculatori edilizi locali? Con questo «immobilismo No Puc» quali rischi corre Teano rispetto alle sue vocazioni di sviluppo?

Cerchiamo di capirne di più intervistando a distanza, comodamente seduti dalla poltrona di velluto della Redazione, una persona nota ai lettori (la sua firma appare in anche in teanoce.it) ma anche a chi frequentava per motivi di lavoro la casa comunale fino a qualche anno fa, da sempre impegnato nell’associazionismo ecologista: l’ex Vice Segretario Generale del Comune di Teano, Rup del Puc adottato e già dirigente Area Urbanistica, portavoce Laudato Sì: avv. Fernando Zanni.

Un breve riepilogo dei fatti accaduti e poi le domande

Il Tar Campania ha annullato l’Autorizzazione Unica rilasciata dalla Regione Campania alla Gesia per la costruzione, in località «Santa Croce» di Teano, del grande impianto di trattamento di rifiuti speciali pericolosi. Quattro i Ricorsi accolti dal Tar, quello della Provincia, della Società «Ferrarelle», del Comune e quello collettivo della Confidenza Castallo, del Comitato No Imp e della Comunità «Laudato Sì» Teano-Vulcano di Roccamonfina.

Un unico motivo, comune ai quattro ricorsi, è stato considerato «assorbente» dai magistrati del Tribunale Amministrativo Campano: l’insufficiente e inadeguata motivazione fornita dalla Regione nel concedere l’Autorizzazione alla Gesia!

Subito dopo la Sentenza, il Comune ha rivendicato la «vittoria», ringraziando genericamente le Associazioni, ma ha ricevuto dalla Comunità «Laudato Sì», che con forza ha spinto e motivato i ricorsi, un gentile ma piccato Manifesto affisso nel Capoluogo e nelle Frazioni, dal quale si evincono due o tre cose interessanti: la vittoria è dei quattro ricorrenti, non solo del Comune; si tratta di una vittoria, comunque, «temporanea», perché la Gesia ha fatto ricorso al Consiglio di Stato; è necessario ora approvare il Puc, perché questo ostacolerebbe la Gesia e costituirebbe un elemento di forza per far cambiare opinione alla Regione.

Ma su questo ultimo punto, le opinioni divergono radicalmente e il Sindaco Scoglio continua ad affermare che il Puc non c’entra nulla con l’impianto Gesia. Mentre il Comitato No Imp, ha scelto in merito «tranquillamente» la linea del silenzio…

L’Intervista del giorno

D) – Avv. Zanni, Lei è stato Vice Segretario Generale del Comune di Teano, Rup del Puc adottato nel 2020 e ha diretto per anni l’Area Urbanistica: come stanno le cose dal vostro punto di vista?

R)«Come Comunità «Laudato Sì», abbiamo chiarito nel manifesto le nostre ragioni ai cittadini e metteremo in campo altre iniziative per informare, comunicare e sensibilizzare. A nostro parere, la sovranità di scelte strategiche deve appartenere alla maggioranza dei cittadini e degli abitanti di un territorio, non solo ai pochi eletti da pochi elettori! D’altra parte, il negazionismo del Sindaco via Social e dei suoi collaboratori, interni e esterni, ci impressiona per la tenacia immotivata con la quale sostiene la non influenza del Puc sulla questione Gesia. Eppure la faccenda è, giuridicamente, di una semplicità aberrante. Ci rifiutiamo di pensare che non si riesca a capire, evidentemente c’è qualcosa che ci sfugge».

D) – Può spiegare anche a noi la «semplicità aberrante» di cui Lei parla? Perché con parole povere perché, forse, siamo leggermente ignoranti in materia.

R) – «Certo. Non occorre studiare molto o essere esperti in diritto dell’urbanistica, per capire il comma 6 dell’art. 208 del Testo Unico del Codice dell’Ambientale. Secondo questo comma, la Conferenza regionale dei Servizi può prendere la decisione di localizzare un impianto anche «in variante allo strumento urbanistico».

E qui, come si suole dire, casca l’asino! Il Sindaco continua a ripetere da due anni che se anche approvassimo il Puc, che cambia la destinazione della zona della ex Isolmer cancellando l’impianto esistente, la Conferenza dei Servizi andrebbe in deroga al Puc. E quindi sarebbe come fare un buco nell’acqua.

Ma sembra sfuggire al primo cittadino che la destinazione della zona della ex Isolmer non l’ha decisa il Comune col Puc, ma la Provincia con il suo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (Ptcp), che è un Piano di dettaglio della programmazione regionale (Ptr) approvata con legge regionale. Quindi il Puc recepisce una destinazione di zona decisa da un Piano sovraordinato territoriale (non urbanistico). Ecco perché la conferenza non potrebbe andare in variante alla decisione di un piano territoriale di programmazione di Area Vasta».

D) – Questo è un passaggio cruciale, ci può fare l’esempio della ex ISOLMER e spiegare meglio la questione?

R) «Bene. Facciamo l’esempio che ci riguarda. Il Puc adottato ha recepito sotto la dizione di «rigenerazione urbana» la destinazione di zona assegnata ai 50mila metri quadrati della ex ISOLMER dal PTCP, vale a dire in parte come «area negata con potenzialità insediativa» e in parte come «impianto recente prevalentemente residenziale», circondata da un vasto areale di interesse paesaggistico. Ecco la chiave di volta: se il Comune avesse voluto decidere una diversa destinazione per quella zona (diciamo industriale o agricola), avrebbe dovuto prima chiedere alla Provincia la modifica del Piano Territoriale. Non so se sono stato chiaro, la destinazione data alla zona della ex ISOLMER dal PTCP è vincolante per il Comune, a meno che il Comune non chieda e ottenga la modifica. D’altra parte, la Giurisprudenza ha confermato questa impostazione elementare. La Conferenza dei Servizi, può modificare una scelta urbanistica autonoma del Comune, ma giammai una scelta fatta da un Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale che il Comune è obbligato a recepire soltanto».

D) – La spiegazione ci sembra semplice e chiara, la Conferenza dei Servizi non può modificare il PTCP. Adesso sarà più difficile sostenere il contrario. Andiamo avanti. Cosa pensa possa ora succedere? E cosa si dovrebbe fare.

R) – «Le dico sinceramente, io mi aspettavo che il Sindaco, avesse, a tamburo battente, riunito tutti i ricorrenti, tutte le Associazioni e le minoranze in Consiglio per discutere il da farsi. Come avrebbero fatto, per esempio, sicuramente gli ex Sindaci Nicola Di Benedetto o Dino D’Andrea. Bisogna capire che quello della Gesia è un «attacco» al modello di sviluppo economico e sociale che ci ha assegnato la programmazione regionale e provinciale. Tutta la Comunità teanese deve reagire. E, invece, nulla! Solo polemiche sterili e affermazioni campate in aria. Anche perché può succedere di tutto. La Regione potrebbe decidere di motivare adeguatamente l’Autorizzazione alla Gesia, oppure di dare questa volta prevalenza ai pareri contrari della Provincia e del Comune. Ma potrebbe anche decidere pilatescamente di aspettare la decisione del Consiglio di Stato, nonostante la Sentenza del TAR sia immediatamente eseguibile. E’ di evidenza palmare che in tutti i casi, una veloce approvazione del PUC potrebbe far pendere la bilancia a favore dei pareri negativi già dati dalla Provincia e dal Comune.

D) – Abbiamo compreso la vostra ostinazione, ma concretamente cosa avete ora intenzione di fare?

R) – «Dobbiamo essere chiari e onesti, la nostra è una città in declino, marginale. Se alla mancanza di un progetto complessivo di città, di un pensiero strategico di questa Amministrazione, aggiungessimo la presenza di una «bomba ecologica» di rifiuti pericolosi, sarebbe la fine anche della speranza di un cambiamento futuro.

La piattaforma programmatica «Laudato Sì»

«È il momento di fare chiarezza e condividere, ma bisogna rendersi conto che occorre usare tutti gli strumenti leciti a disposizione per raggiungere l’obiettivo, nessuno escluso! La nostra piattaforma è semplice: incontreremo le altre Associazioni, le minoranze in Consiglio Comunale e i cittadini di buona volontà; ricostituiremo la rete di relazioni con le Istituzioni, ivi compreso la Regione, sia per l’aspetto programmatico che gestionale; faremo pressione per attivare un Tavolo tecnico al Comune per approvare il PUC; ci prepareremo per costituirci, insieme agli altri, innanzi al Consiglio di Stato; verificheremo la possibilità di organizzare, con il Comitato No Imp e le altre Associazioni, una grande manifestazioni con scioperi e chiusura degli esercizi commerciali, per dare un segno di contrarietà della Comunità teanese alle Autorità decidenti».