Comitato No Imp: «Che la Regione rispetti i suoi stessi atti di indirizzo programmatici per la gestione del territorio».
«Sappiamo che per questa battaglia che dura da 11 lunghi anni dovremo lottare ancora affinché venga impedito uno scempio ambientale».
TEANO – Il Comitato No Imp: «Nello stesso giorno in cui arriva la notizia che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato lo Stato italiano per non aver preso le opportune misure per contrastare l’interramento di rifiuti tossici nel territorio campano e per aver messo, quindi, a rischio la vita degli abitanti della Terra dei Fuochi, riconoscendo un rischio per la vita «sufficientemente grave, reale e accertabile», che può essere qualificato come «imminente» per i cittadini, arriva anche la decisione del Tar Campania sulla nota vicenda Impianto rifiuti in Località Santa Croce – Teano.
Il Comitato No Imp esprime un timido sollievo per l’attesa sentenza del Tar Campania che annulla il Decreto Dirigenziale della Regione Campania che autorizzava la realizzazione dell’impianto rifiuti preso Località Santa Croce.
Sappiamo, infatti, che questa lunga battaglia dura ormai da 11 lunghi anni e siamo ben consapevoli, che dovremo lottare ancora affinché una volta per tutte venga impedito che uno scempio ambientale venga realizzato sul nostro territorio.
Lo ribadiamo da anni, non si tratta del solito «Nimby» (inglese per «Not In My Back Yard»: non nel mio cortile) di una comunità che contrasta la realizzazione di opere di pubblica utilità, ma di evitare che signori dal curriculum vitae discutibile, (già condannati per truffa aggravata nei confronti dei Comuni di Santa Maria Capua Veterte, Bellona e Vitulazio) gestiscano sul nostro territorio un impianto rifiuti, su un’area in cui non è possibile farlo, e che non vuole correre il rischio di vedere incendiati dei rifiuti, come già accaduto per il sito della vicina Pastorano.
Anche in questa battaglia è doveroso ribadire che aver fatto fronte comune e aver operato in maniera trasversale ha consentito di raggiungere i risultati sperati. Un grazie, quindi, a tutti coloro che hanno contribuito affinché questo risultato potesse essere raggiunto: alla Confidenza Catallo F.lli Onlus e all’Ass. Laudato sì, all’Amministrazione Comunale, alla Provincia di Caserta, alla Ferrarelle S.p.A. e all’Osservatorio Civico costituito, ognuno dei quali con il proprio contributo ha fatto sì che questa vicenda si ribaltasse nelle aule giudiziarie.
Adesso, PRETENDIAMO, che la Regione Campania faccia il suo e che finalmente LEGGA attentamente le carte, e concordemente con quanto dichiarato nei propri atti di indirizzo programmatici per la gestione del territorio metta definitivamente un punto a questa vicenda! Ecco il link per leggere la sentenza.» [Nota del Comitato No Imp].