Su Teano don Camillo direbbe: «Ogni popolo ha gli amministratori che merita».
«Dall’acqua inquinata o che manca, per finire alla Gesia: non ci rimane che la divina provvidenza».
TEANO (La Nota Politica di FAUSTO STAVOLONE) – Il buon Don Camillo, nel celebre film di Giovannino Guareschi «Don Camillo e l’Onorevole Peppone», ebbe a dire: «Nel segreto dell’urna Dio vi vede e Stalin NO!» e questo basterebbe a riassumere l’attuale condizione in cui si trova il nostro bel Paesello. Nella sostanza, viste le ultime tornate elettorali, ci meritiamo quel che abbiamo, cioè di essere amministrati «approssimativamente», per usare un eufemismo, e di essere preda di imprenditori senza scrupoli che nulla hanno a che spartire con il territorio.
La vicenda Gesia è, tra tutte le storture che incombono su questo Comune, la più delicata e preoccupante poiché vi è il rischio concreto che qualcuno possa spandere veleni e l’intera comunità è turbata! D’altra parte, visti gli astanti, c’è poco da star sereni perché a leggere le cronache locali e nazionali l’affare dei rifiuti, a queste latitudini, non è ad appannaggio di tutti ed una (A)mministrazione come la nostra, che ha dimostrato di non essere all’altezza di gestire la situazione, non infonde sicurezza nella popolazione.
La mancata adozione del Piano Urbanistico Comunale (P.U.C.) di cui si discute da anni, la mancata tutela derivante dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) e l’assenza della Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) sono infatti l’emblema dell’inefficienza di questa (A)mministrazione che nella migliore delle ipotesi potremmo definire inerte ed inconcludente.
C’è da chiedersi se l’attuale maggioranza tuteli e rappresenti realmente gli interessi cittadini poiché il rischio, in questa vicenda, è che dopo aver permesso per incapacità (almeno si spera) di «avvelenare i nostri pozzi» i più fortunati, come loro, comincino a bere l’acqua minerale in bottiglia, come amava peraltro dire il pentito di Camorra Carmine Schiavone, mentre il popolo, povero ed ignorante, continuerà ad abbeverarsi alla fonte di sempre.
Naturalmente i «fortunati», per ragioni geografiche, dovranno bere un’acqua minerale diversa da Ferrarelle. Questa è la situazione, non potendoci politicamente fidare di chi siede in Comune, possiamo solo sperare nella Provvidenza e nella giustizia amministrativa la quale, viste le premesse, obtorto collo potrebbe concedere a Gesia di operare in uno dei pochi Comuni del casertano non ancora «scottato» da problematiche ambientali!
Inutile aggiungere che l’eventuale realizzazione dell’impianto porterebbe ricadute negative sull’economia agroalimentare del nostro territorio. Ricordiamocene alle prossime elezioni comunali, non facciamoci ammaliare dalle solite promesse fatte in campagna elettorale per ottenere voti e che, puntualmente, non trovano alcun riscontro…