Eventi

Monastero di Santa Caterina. Le monache lasciano Teano dopo 110 anni di vita monastica locale e 470 dalla fondazione.

Le Benedettine dell’Adorazione, rimaste in due, «sospendono» la presenza. Presto il ricco complesso affidato alle suore dell’ordine Mater Ecclesiae.

TEANO (Elio Zanni) – ll Monastero di Santa Caterina fu fondato il 22 aprile 1554 dalla principessa di Teano Clarice Orsini. Per cui, appena lo scorso 22 aprile 2024, si contavano ben 470 anni da quello che resta un vero e proprio evento storico. Ma a Teano questa data non sarà ricordata più così come meriterebbe, ossia per una circostanza felice che baciò Teano (una prima volta sul finire del 1914 e poi di fatto e con continuità di presenza delle sorelle nel 1926), ma per un momento tristissimo e che addolora: la minuscola comunità monastica, composta ora da due sole monache, lascia la possente mole di largo Guardino a Teano.

Al loro posto arriveranno le suore dell’ordine Mater Ecclesiae. Saranno almeno cinque donne, tutte provenienti dalla Nigeria che svolgeranno la loro attività all’interno dell’importante struttura di Santa Caterina. Questo sarebbe trapelato dalle persone più vicine alla Curia vescovile di Teano o dallo stesso monastero. Ed è questa la voce che senza smentite corre per le strade e le piazze di Teano, ma non da oggi bensì da alcuni mesi. In tutto questo tempo si sono raccolte solo espressioni tipo: «Ci dispiace, non ne possiamo parlare».

La ragione di questo odioso «sbaraglio» e di questa partenza che ha alle spalle, dunque, 110 anni e pochi mesi di vita monastica sidicina continuativa (1914-2025) sarebbe legata al numero esiguo di religiose ma anche a un aspetto ben più sottile e profondo: alla difficoltà di vivere nel quotidiano la regola di San Benedetto; essendo così poche.

Dunque, le ultime due Benedettine di Teano se ne vanno. Le suore del SS. Sacramento e dell’Adorazione Perpetua, rispettivamente suor Giovanna della Madre di Dio, al secolo Clorinda Fusco, originaria di Gallo di Roccamonfina, e suor Marie Cecilie, francese di Parigi sono destinate a raggiugere un altro monastero.

S’interrompe una tradizione monastica che nei secoli ha accolto le collettività, gruppi di religiose degli altri monasteri benedettini teanesi soppressi di Santa Reparata e Santa Maria de Foris, entrambi di fondazione longobarda.

Ma cosa ne sarà del Monastero dall’enorme mole, innumerevoli stanze, stanze, giardini, orti, un splendido e antico Santuario? Certamente provvederanno le suore dell’ordine Mater Ecclesiae. A loro sarà affidato un patrimonio inestimabile: i suoi preziosi arredi, quadri, raffigurazioni religiose su supporti vari, delle decorazioni lignee, dei mobili, gli armadi in legno massiccio, gli inginocchiatoi e persino le sedie.

Sul destino della struttura correva da mesi voce di una possibile cessione della proprietà appannaggio di terze parti. Si parlava persino di un possibile interessamento da parte del Comune di Teano che però, purtroppo, ha dovuto abbassare le vele e le ambizioni di fronte alle realtà delle esigue capacità di cassa e dell’assenza di un progetto in merito a un simile passo così tanto impegnativo. Una cosa è certa: il monastero ha bisogno e ha sempre avuto bisogno di continue e costose opere di ristrutturazione.

Era quindi l’ipotesi del totale abbandono e della chiusura, la vera disdetta del Monastero, la sua fine. Ma così non è andata. Si, perché Teano e per la sua Storia antica fatta di segni e simboli che non possono essere solo fredde pietre e palazzi vuoti, ma anche luoghi emblematici animati, frequentati, curati: come il monastero di Santa Caterina, appunto. Per il resto, come per tutto il resto a Teano, la vera sopravvivenza, il vero miglioramento delle cose, la cura, la difesa, la sorveglianza dei beni della città, restano in mano ai sui cittadini.