Inchieste Politica

Lavori fibra ottica a Teano Scalo, disagi per pedoni e automobilisti da 7 mesi. Ma l’Ufficio tecnico comunale che fa?

Dall’ultima classifica ufficiale: paghiamo più tasse noi che i cittadini di Bergamo. Ma i servizi dove sono?

TEANO (IL DIRETTO) – L’ ampliamento della rete di fibra ottica continua a provocare danni ai cittadini. Cittadini, come quelli di Teano Scalo che ormai convivono dallo scorso mese di maggio con il manto stradale squarciato e ripristinato solo grossolanamente con il rischio di poterci inciampare, se si cammina a piedi o di cadere se si circola con mezzi a due ruote, senza tenere conto dei danni meccanici che si possono provocare a tutti i veicoli.

A chi si può dare la colpa? Alla ditta che li ha eseguiti? Non solo. Chi doveva controllare risiede sicuramente nel palazzo San Francesco sede del Comune di Teano. Questo è certo. Ma ci saranno forse mille scuse per giustificare come sempre queste e altre manchevolezze. Ma questa volta non si potrà dare la colpa alla ormai ritrita e non veritiera «carenza di personale». Ora il personale c’è, bisognerebbe solo farlo lavorare ancora meglio, con maggiore attenzione ai lavori in corso e quelli già eseguiti su suolo pubblico. Abbiamo l’impressione che non sia più rinviabile una riorganizzazione dell’Ufficio. La si attende da anni. Ma nel pubblico impiego ormai è cosa risaputa, funziona così: con estrema lentezza.

E funziona così maggiormente al Sud. Quasi a riprova di queste nostre riflessione, proprio in questi giorni è stata resa nota la classifica sulla qualità della vita delle province italiane e dove il Sud rimane il fanalino di coda.

Ma per quanto tempo si dovrà continuare a tollerare questi e altri disagi ai quali i cittadini teanesi sembrano essersi ormai rassegnati, pagando le tasse a testa china, che i loro amministratori hanno fatto lievitare al massimo consentito? Praticamente paghiamo più tasse e costi dei cittadini di Bergamo, prima classificata 2024 per qualità della vita.

I disservizi e le colpe purtroppo ricadono sempre sui cittadini. Sono loro a scegliere da chi farsi amministrare.