Politica

Paletti anti-sosta: barriere insormontabili per una famiglia con portatore di disabilità

Limitata la fruizione della proprietà privata di alcuni residenti di via Gigli. «Molto meglio i divieti di sosta».

TEANO (Elio Zanni) La pacifica via Nicola Gigli si è trasformata in un campo di battaglia. Non armi da fuoco, ma paletti di metallo dalla forma fallica hanno scatenato l’ira dei residenti, in particolare di una famiglia che vive un dramma quotidiano legato alla salute cagionevole di un componente.

Il comune di Teano, attraverso l’Ufficio tecnico con a capo Tullio Izzo, nell’intento, s’immagina, di arginare il fenomeno della sosta selvaggia sui marciapiedi del centro storico, ha fatto installare con nOn poca spesa delle barriere di ferro lungo la strada. Un’iniziativa controversa e che si può ritenere errata dal punto di vista tecnico-pratico. Ma anche un errore politico, ritenendo che a fronte della decisione possa esserci l’indicazione dell’assessorato competente. Quello retto da Giuseppe Esposito, tanto per intenderci; ma che sia stata una sua idea occorrerà verificarlo.

Si, perché il marciapiede può essere utilizzato in casi di assoluta emergenza, per azioni salvavita o per lo spegnimento di un incendio. Gli altri due errori sono di ordine morale e ancora una volta politico. Con i «paletti fallici» il Comune ammette di fatto di non essere in grado di far elevare contravvenzioni agli «habituè» della sosta selvaggia. Malgrado il Comando vigili sia ora imbottito di agenti e marescialli e comandante. A fronte di questa scelta che a parere di chi scrive può essere definita «sciagurata» come segnale errato dato ai cittadini. Un segnale di incapacità a punire i trasgressori, ecco il fatto più grave di tutti: le nuove installazioni in taluni casi impediscono ad alcuni residenti di avvicinarsi alle proprie abitazioni con l’automobile. Una limitazione della fruizione della proprietà privata. Un provvedimento destinato ad aggravare il fenomeno dello spopolamento del centro storico per: impraticabilità logistica.

Sempre i «paletti fallici», in un caso (VEDI FOTO), su una traversa di via Nicola Gigli, costituirebbero un impedimento per una famiglia del quartiere con un figlio in condizioni di disabilità. Bisognevole spesso di ricoveri in autonomia e immediati al pronto soccorso. «Mia figlia ha bisogno di cure costanti e spesso dobbiamo portarla al pronto soccorso in tutta fretta», racconta, infatti, un padre disperato per quei paletti. «Ora, con queste barriere, siamo costretti a parcheggiare sulla via principale, che è peggio per il transito di altre vetture. Sto parlando naturalmente dei casi di emergenza, dove ogni secondo conta. Come possiamo garantire a nostra figlia le cure di cui ha bisogno, quando non c’è nemmeno il tempo di aspettare l’arrivo del 118?».

La protesta dei residenti è sempre più forte. Qualcuno del quartiere Gigli formula una proposta che a loro appare molto più saggia e civile dei paletti dell’Ufficio tecnico. «Bastava mettere un divieto di sosta e multare chi infrangeva la regola», tuonano in coro. «Non è giusto che noi, cittadini onesti, dobbiamo pagare le conseguenze degli automobilisti indisciplinati e non multati e di un provvedimento politicamente sciagurato».

La vicenda di Teano solleva interrogativi sulla gestione della cosa pubblica e sulla sensibilità delle istituzioni verso le esigenze dei cittadini, soprattutto di quelli più fragili. È urgente trovare una soluzione che concili la necessità di garantire l’ordine pubblico, il transito mattutino dei ragazzi che raggiungono la vicina scuola Giuseppe Garibaldi, con il diritto alla mobilità, alla salute e alla sicurezza.