Un volto, mille emozioni: Enzo Fiore e la forza della recitazione in «Ritorno a Tora».
Teanese d’adozione da oltre due decenni, dalla tipografia al set sotto la regia di Luca Gianfrancesco.
TEANO (Elio Zanni) – Tra gli interpreti del nuovo film del regista Luca Gianfrancesco, «Ritorno a Tora», c’è anche un attore teanese d’adozione che sta facendo onore alla città: Enzo Fiore. L’opera ripercorre la storia di alcuni ebrei napoletani, tra il 1942 e il 1943, nel piccolo comune di Tora e Piccilli. Le difficili vicende di quegli anni sono state ricomposte come un puzzle, mettendo insieme le tessere e i frammenti di memoria personale del ritorno nella comunità dell’ultima testimone vivente, Ziva Modiano Fischer. Gianfrancesco è un nome noto nel panorama cinematografico italiano: regista, montatore, produttore e direttore della fotografia, ha vinto il Mantova Filmfest 2018 con il suo documentario «Terra bruciata». La trama di «Ritorno a Tora» si arricchisce grazie al prezioso lavoro di storici ed esperti come i professori Giovanni Cerchia e Giuseppe Angelone.
E poi c’è Enzo Fiore. Ma chi è questa figura d’uomo dall’eleganza asciutta e l’espressione che muta a soggetto, come un camaleonte? Di di chi è questo volto che sembra scavato nel legno, dai tratti che paiono usciti direttamente dalla magica matita di Giancarlo Alessandrini? 56 anni, acerrano di nascita, teanese d’adozione da oltre due decenni, Fiore è stato ed è un tipografo di razza, discendente di una dinastia di stampatori. Poi scopre che è la recitazione la sua vera passione, quella spinta interiore che coltiva come un fiore sin da ragazzo. Autodidatta tenace, ha affinato la sua tecnica frequentando scuole e accademie private, tra cui quella del maestro Sergio Serafini, a sua volta allievo di due altri grandi maestri del teatro italiano: Giorgio Strehler e Roberto Rossellini.
Le sue prime timide esperienze di recitazione, di tipo amatoriale, risalgono agli anni ’90. Poi ha conosciuto Gianfrancesco agli inizi di Terra Bruciata, quando il regista era alla ricerca di attori e comparse per la realizzazione del film. «Da lì è nata – suggerisce Fiore – una bella e solida amicizia, basata sul rispetto dei ruoli, ma anche sul dialogo e confronto». In Terra Bruciata, oltre al ruolo di attore co-protagonista, Fiore ha realizzato anche vari oggetti scenografici. Nel 2018 ha preso parte al kolossal Maria Maddalena, del regista australiano Garth Davis. Ha interpretato uno dei Sacerdoti del Tempio di Gerusalemme, accanto a un irriconoscibile Joaquin Phoenix, nella parte di Gesù.
Rimanendo nella stretta attualità, per quanto riguarda il ruolo di Fiore in Ritorno a Tora, assume un valore significativo la presentazione riservatagli nei post sulla pagina ufficiale del film: «Oggi vi presentiamo l’attore Enzo Fiore. Fiore, già nel cast del nostro precedente film Terra Bruciata, non è una scoperta, semmai una conferma. Nel film, lo vedrete recitare nei panni di un contadino di Tora. In una scena molto importante, il suo personaggio metterà a dura prova la tenuta emotiva dei protagonisti interpretati da Gianluca Di Gennaro, Rosario D’Angelo e Roberto Cresca». Fiore: «Ringrazio tutti per la calorosa accoglienza del post dedicato al film Ritorno a Tora. Mi fa particolarmente piacere ringraziare LA PRODUZIONE e l’amico Luca Gianfrancesco per avermi scelto come attore coprotagonista, così come fu per Terra Bruciata. Un grazie enorme e un saluto gli attori professionisti e protagonisti per ciò che hanno significato per me sul set. È stata un’esperienza straordinaria e fondamentale, perché mi ha permesso di comprendere meglio le mie reali capacità di attore e anche i miei limiti».