Cronaca bianca Politica

É dopo le «multe di Garibaldi» ecco che arrivano «le contravvenzioni dei Defunti».

Sanzioni senza contestazione immediata. Una cosa mai vista prima in città e che ai teanesi non piace.

TEANO – E dopo le cosiddette «multe di Garibaldi» inflitte agli automobilisti poco attenti nei giorni della ricorrenza dello Storico incontro, ecco in arrivo «le contravvenzioni dei defunti». Sempre di multe si tratta, ma elevate nei giorni di Ognissanti e in memoria dei cari estinti. Numerosi cittadini, distratti dai pensieri rivolti ai propri defunti, hanno ricevuto verbali per infrazioni al Codice della strada commesse in questi giorni così particolari e, per la prima volta a Teano, senza la possibilità di contestare immediatamente la violazione in presenza degli agenti accertatori. É questa una notizia che parla di cittadini, di servizi pubblici, di difficoltà nei rapporti sociali, di voglia di creare o ricreare dei legami civili e di fiducia tra la Gente e le Istituzioni, insomma quelle cose di cui nessuno parla che nessuno riporta e che quindi ricadono nel cono d’interesse di questo giornale.

La gente, già provata dall’aumento costante delle bollette, come quella della tassa sui rifiuti (due sole rate a breve scadenza) e dalle difficoltà nel trovare parcheggio, si chiede il motivo di questa nuova modalità sanzionatoria, giudicata particolarmente strana, irrituale e quindi irritante. Non si vuole qui contestare la liceità delle ammende, contro le quali è possibile ricorrere, ma è dovere del giornalista registrare il malcontento popolare e la contrarietà generale a questo metodo che potremmo definire «guarda, multa e fuggi». Questa pratica, ai teanesi, non piace. È una novità, prevista del Cds, ma che non è mai stata adottata in passato. C’è da chiedersi: come mai siamo arrivati a questo senza passare per una fase preventiva, di preavviso e anche educativa, per esempio?

Si tratta delle tipiche ammende in cui l’agente di polizia municipale passa, sorprende l’automobile in determinate circostanze valutate irregolari alla luce del Codice della Strada, magari scatta una fotografia (per uso personale) e poi, in ufficio, redige il verbale. Queste operazioni, particolarmente detestate dagli utenti della strada, sono anche definite «multe a tavolino». Tali circostanze stanno suscitando perplessità circa il rispetto del diritto di difesa e la necessità di applicare modalità di esercizio del potere sanzionatorio in contesti urbani così ristretti e controllabili come il centro e la prima periferia di Teano. Lo stesso dicasi per le aree cimiteriali.

I casi riguarderebbero in particolare via 26 ottobre, dove un commerciante locale è stato sorpreso con l’automobile con una o più ruote sul marciapiede. Il commerciante non si è accorto di nulla, non ha sentito alcun segnale acustico. Ha appreso della violazione, commessa per fretta, distrazione o necessità, solo ricevendo il verbale a domicilio. Un altro cittadino automobilista è stato multato a distanza, senza essere fermato dagli agenti e sanzionato per non aver indossato la cintura di sicurezza, come riportato nel verbale.

E poi l’ultima chicca: le multe in zona cimitero centrale di Teano. C’è un piazzale e due vialetti comunali, tra l’altro regolati a senso unico. È l’effetto dell’Ordinanza N. 67 del 29 ottobre 2024, emanata a firma del responsabile Fabio De Francesco per disciplinare la circolazione veicolare in occasione delle commemorazioni dei defunti. Per nostra formazione mentale e impostazione legalitaria, verrebbe da dire «dura lex, sed lex». Sarebbe corretto, e lo faremo. Tuttavia, prima di farlo, ci poniamo numerose domande sulla reale necessità di adottare a Teano un sistema di multe senza contestazione immediata. C’è o non c’è il rischio che il cittadino interpreti queste azioni come dei meri tentativi di fare cassa, piuttosto che come opere utili a ripristinare la legalità, regolare il traffico e tutelare automobilisti e pedoni? La risposta è sociologica e piuttosto scontata.

Dunque, sarebbe giusto dire «dura lex, sed lex», ma non prima di aver compreso il motivo per cui si ha l’impressione che all’aumentare del numero dei vigili urbani sia parimenti drasticamente diminuita la loro capacità di dialogo con i cittadini. Ne siamo sinceramente dispiaciuti. É una sensazione sgradevole. Siamo all’eterogenesi dei fini. Invece di aprirsi alla città, sembra essersi chiuso al cittadino il comando dei vigili di piazza del Municipio i cui componenti in divisa costituiscono, in realtà, un Ufficio di staff alle dirette dipendenze del sindaco Scoglio.