Economia Politica

Pubblica illuminazione gratuita per i cittadini di Teano? È arrivato in anticipo Babbo Natale.

È vero, come ha detto il sindaco Scoglio in un post, che i teanesi non pagano più l’energia elettrica per l’illuminazione dal maggio 2024? No, non è vero!

TEANO (Fernando Zanni) – Siamo alle solite. Se esistesse in generale un «effetto pinocchio», molti amministratori pubblici, di qualsiasi latitudine, circolerebbero verosimilmente con nasi scandalosamente lunghi. Sarebbe facile riconoscere un bugiardo o, come si dice oggi, un «narratore» fantasioso o smoderato. E tuttavia, ci sono, per fortuna, altre strade per recuperare qualche frammento di realtà dei fatti.

Venendo a noi, il Sindaco, rispondendo a un cittadino, che giustamente si scandalizzava per il fatto che in alcuni tratti le lampade dell’illuminazione pubblica restano costantemente accese, giorno e notte (cosa verificata e accertata), ha risposto, appunto, che «i teanesi da maggio 2024 non pagano più l’energia elettrica per la pubblica illuminazione». Quindi, quale sarebbe il problema? Ovviamente, il cittadino, giustamente preoccupato per lo spreco energetico, è rimasto spiazzato. Accidenti, avrà pensato, questo qui fa i miracoli. Santo subito!  Purtroppo la «creatività linguistica» del Sindaco, ovvero, forse, la necessità di «sintetizzare la sintesi della sintesi», a volte gioca brutti scherzi.

IL COMUNE HA INCARICATO LA SOCIETA’ «ENEL SOLE S.R.L.», SELEZIONATA DALLA CONSIP, DI GESTIRE PER 9 ANNI GLI IMPIANTI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DELLA NOSTRA CITTA’. MA LA SOCIETA’, OVVIAMENTE, NON LO FA GRATIS. IL COMUNE PAGHERA’ (CIOE’ NOI PAGHEREMO) UN CANONE DI 377.736 EURO ALL’ANNO PER 9 ANNI.

Fatti i conti, in 9 anni, i cittadini di Teano pagheranno alla Società un canone pari a tre milioni e quattrocentomila euro circa (3.399.624), per 108 ratei di 31.478,00 euro. Insomma la «gratuità» dell’energia elettrica per i cittadini è un bluff, la pagheremo eccome! Noi paghiamo la Società e la Società paga l’energia elettrica, con la differenza che ENEL SOLE dimezzerà il consumo di energia con le lampade a Led e con la riorganizzazione di tutto il sistema della P.I.  

Che altro dire? Questi sono tempi duri per la leale, semplice e trasparente comunicazione, anche quella istituzionale. Ognuno le spara grosse sui Social e i cittadini non hanno difesa alcuna. Anche perché manca la trasparenza amministrativa e la partecipazione popolare alle scelte strategiche. Per fortuna che c’è il “cane da guardia” del potere (la Stampa), che ogni tanto, quando il potere politico confeziona cose ridicole oppure appaiono non chiare, «abbaia» seppure molte volte ahimè «alla luna», ovvero si scandalizza contro qualcuno che non è disposto ad ascoltare, o peggio ancora a capire.

L’INCARICO ESTERNO PAGANDO UN CORPOSO CANONE È UNA SCELTA STRATEGICA, CHE IMPEGNA LA CITTA’ SUL LUNGO PERIODO. NON SAREBBE STATO MEGLIO DISCUTERNE PRIMA CON I CITTADINI? ANCHE PERCHE’ ESISTONO ALTERNATIVE, FORSE, PIU’ CONVENIENTI. IL PERICOLO DI UN «CALIFFATO».

Non solo non se ne è saputo niente fino al Consiglio Comunale, ma anche dopo sono state pubblicate solo la delibera e la determina di incarico-impegno di spesa. Nient’altro! Dov’è sono per i cittadini interessati: il Piano Tecnico Economico; la Convenzione sottoscritta; la Relazione generale? E, per fare un altro esempio, dov’è lo studio di confronto con le altre soluzioni “meno convenienti”? Il progetto e il Piano Tecnico Economico, non si potevano pubblicare per 30 giorni consentendo ai cittadini, alle associazioni, ai partiti di dire la loro?

Ritorna il mantra, che sembra caratterizzare l’Amministrazione Scoglio: «i cittadini ci hanno votato e siamo noi che comandiamo»! Che è poi la brutta copia della democrazia locale, che si trasforma in democratura, sistema ispirato nei comportamenti a un autoritarismo sostanziale (fenomeno analizzato da Eduardo Galeano a Lucio Caracciolo). Insomma questo stato di fatto è insopportabile per qualsiasi cittadino democratico, anche i padri dei giovani leoni dovrebbero dolersene. Anche loro, se avessero un minimo di sensibilità democratica, ma anche un po’ di fiuto politico (perché, come sappiamo bene, chi governa la città è espressione di una estrema minoranza: una parte dei pochi che sono andati a votare!), tirerebbero le orecchie ai propri leoncini. Il danno è, forse, intrinseco, a causa di una eventuale alternativa strategica più utile, ma è soprattutto un danno metodologico. Questo è il metodo di un califfato, non di una amministrazione progressista!

ESISTEVANO ALTERNATIVE POSSIBILI E, FORSE, PIU’ CONVENIENTI? NON LO SAPPIAMO, MA PROPRIO QUESTO È IL PROBLEMA. LA CITTA’ NON SA E NON DEVE SAPERE?   

Una ipotesi da prendere in considerazione sarebbe stata, forse, una gara pubblica coinvolgendo le ESCO (Energy Service Company), Società certificate che in sinergia con l’ENEA, aiutano i Comuni a realizzare l’efficienza energetica e che sollevano il cliente sia dalla necessità di reperire risorse finanziarie, sia dal rischio tecnologico.

Si sarebbe potuto, per esempio, mettere a gara il risparmio energetico previsto dal piano di rifacimento e riorganizzazione del sistema della pubblica illuminazione, senza altro onere economico per il Comune.

O, ancora, il Comune avrebbe potuto, anche in forza delle nuove assunzioni, pensare di accedere ai contributi a fondo perduto per realizzare «in house» un progetto di risparmio energetico e l’efficientamento della pubblica illuminazione.

Insomma, qui il metodo della «comandite», senza interferenze con il cervello collettivo della comunità teanese, ha prodotto almeno l’impossibilità di capire e discutere alternative possibili.  E, non è poco! Anzi, è sicuramente un danno potenziale di lungo periodo per il futuro della città di Teano.