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Visciano rende omaggio a Monsignor Sperandeo, Vescovo emerito di Teano Calvi: tra fede e opere di bene.

Grande amico di don D’Onofrio, che volle aiutare a fondare «La Piccola Opera della Divina Redenzione».

TEANO / VISCIANO / NOLA (Elio Zanni) – In un’atmosfera di profonda spiritualità, la comunità di Visciano ha celebrato il 75° anniversario dell’ordinazione episcopale di Monsignor Matteo Guido Sperandeo, vescovo emerito di Teano-Calvi. La solenne concelebrazione eucaristica, tenutasi il 5 ottobre 2024 presso il Santuario Basilica Maria SS. Consolatrice del Carpitello, ha riunito fedeli, autorità religiose e civili per rendere omaggio a una figura che ha lasciato un segno indelebile del suo cammino terreno. La messa delle ore 18 è stata concelebrata con la partecipazione di numerose figure religiose, tra cui Monsignor Giovanni Salvatore Rinaldi, già vescovo di Nola; a testimonianza dell’affetto e della stima che la Chiesa locale nutriva e nutre per il compianto prelato.

LO SCOPRIMENTO DEL RITRATTO BRONZEO

Ma è stato lo scoprimento del ritratto bronzeo di Monsignor Sperandeo, opera dell’artista e religioso don Battista Marello, a commuovere i presenti. Un’effige sacra, che ritrae l’essenza di un uomo di Dio e di profonda umanità. La raffigurazione di mano felice rappresenta anche il tributo duraturo di un grande amico del Vescovo emerito di Teano Calvi, ossia Padre Arturo D’Onofrio (1914-2006), fondatore della Piccola Opera della Divina Redenzione.

La piccola Opera o «Piccole Casette della Divina Redenzione», è oggi una realtà che svolge una fervida attività in favore di ragazzi emarginati e diversamente abili e di anziani in Italia, in Colombia, in Messico, in Guatemala, a El Salvador, in India, in Perù e in Costa Rica dove operano i Missionari e le Piccole Apostole della Redenzione.

E c’è un legame tra La Piccola Opera della Divina Redenzione e Teano-Calvi. Esiste un anello di congiunzione forte e nonostante ciò, forse, poco noto tra il Vescovo emerito della Diocesi Sidicina-Calena e l’iniziativa di Padre D’Onofrio. Monsignor Sperandeo, infatti, fu il primo a credere nella bontà e nella utilità sociale delle idee di Padre D’Onofrio. E per questo volle finanziare da subito la costruzione delle sue prime «Casette della Divina Redenzione», diffuse oggi in molte parti del mondo. L’iniziativa di Padre D’Onofrio, oltre alla spinta propulsiva e iniziale di Monsignor Sperandeo, ricevette i buoni auspici di Papa Giovanni Paolo II (morto il 2 aprile del 2005 a 84 anni), che, nel corso di un’udienza, ebbe a dire: «La Piccola Opera è diventata una Grande Opera e sappiamo che varca i con-fini anche del Paese e anche quelli del mare, per arrivare dall’altra parte delle rive dell’Atlantico». La permanenza nel mondo dei vivi di Padre D’Onofrio si ferma all’anno 2006. Ma la sua Opera continua. Il religioso, consapevole della precarietà della vita terrena, avvedutamente volle affidare la sua «creatura» alla protezione di Maria SS. Consolatrice del Carpinello, facendo erigere un magnifico santuario a Visciano.

MONS. MATTEO GUIDO SPERANDEO E PADRE ARTURO D’ONOFRIO

Nel corso della cerimonia dello scorso 5 ottobre 2024, Monsignor Sperandeo, già vescovo di Teano (dal 5 ottobre del 1954 e per 30anni, ritiratosi solo il 17 agosto del 1984 per raggiunti limiti di età, morto a Visciano il 1° dicembre 1987), è stato pubblicamente ricordato come «una figura di riferimento non solo per la comunità religiosa, ma anche per il suo contributo alla crescita civile e spirituale del vasto territorio. Le sue opere e il suo esempio di fede continuano a ispirare la comunità locale, che si è raccolta numerosa per onorare la sua memoria». L’evento ha rappresentato sicuramente un momento di profonda riflessione e riconoscimento per tutti coloro che, come D’Onofrio e Sperandeo, hanno dedicato la vita al servizio della Chiesa e del Prossimo, con opere in grado di travalicare la loro stessa esistenza terrena.