Curiosità Politica

«Vigili urbani senza berretto. Comandante con scarpe da tennis»: cittadino ne chiede conto e spiegazioni al sindaco Scoglio.

Fino a quando il comune non aveva fornito le uniformi, tutto era possibile. Ma oggi, perché vestire «casual»?

TEANO – Corre l’obbligo aprire un’altra paginetta di storia nostra, dopo quelle del recente passato, sui Vigili urbani di Teano nelle quali invocavamo il vestiario mancante e ci ponevamo tanti interrogativi sui motivi per i quali un comandante appena assunto fosse già munito dei gradi di Capitano. Ora la nuova paginetta. Infatti, un residente del posto particolarmente orgoglioso di questo Corpo comunale a diposizione dei cittadini e del quale vorrebbe «ma sul serio», afferma, tutto il meglio di questo mondo, ha scritto alle massime autorità locali (via Pec) per chiedere spiegazioni su una serie di atteggiamenti assunti – a suo dire – sia dagli Agenti che dallo stesso Comandante.

Tutti interpellati

Sono due richieste ufficiali (certificate) dal tono pacato, appena solo simile ad un esposto. In esse si chiede di sapere «come mai i Vigili urbani siano stati scorti in servizio senza berretto e il Comandante addirittura con addosso un giubbetto civile su divisa e scarpe da ginnastica ai piedi». La richiesta è rivolta all’indirizzo del Responsabile Area Vigilanza, al sindaco di Teano Giovanni Scoglio, al Segretario Generale Gaetano Pietropaolo e al Prefetto di Caserta. Ma non è solo il cittadino in narrativa che segnala simili atteggiamenti. Con sommo dispiacere, infatti, si registrano in questi giorni piccate segnalazioni dello stesso segno giungere da almeno due persone di Teano. Insomma, tutto dice che il fenomeno possa esserci e che sicuramente fa notizia.

Atteggiamenti incomprensibili dai cittadini

Anche perché, fino a quando il comune non aveva fornito loro le uniformi e tutti gli accessi d’abbigliamento, era logico e tollerabile incontrare Vigili con addosso fratini, casacche e un abbigliamento casual, informale, a piacere, di fantasia. Sull’assenza del necessario abbigliamento è stata fatta da queste pagine una vera e propria battaglia seguita da migliaia di lettori. Ma nel momento in cui, con sforzo anche economico, gli armadietti del piano terra del comando di piazza del Municipio risultano ora stipati delle dotazioni previste, atteggiamenti dissimili da quelli convenzionali, per quanto riguarda l’abbigliamento dei Vigili, risulterebbero davvero stucchevoli, incomprensibilmente, poco ortodossi e per questo poco tollerabili anche a livello istituzionale.

La richiesta di spiegazioni

Ed ecco uno stralcio di una delle richieste d’informazioni di cui cureremo di pubblicare anche eventuali quanto auspicabili esiti o risposte: « Considerato che oggi 27 Settembre 2024 in Piazza Marconi, il Sottoscritto notava quanto segue: una pattuglia della Polizia Municipale intenta in operazioni di Polizia Stradale composta da n. 2 Agenti; che uno dei 2 componenti della pattuglia, durante lo svolgimento delle proprie funzioni, non indossava il copricapo, a corredo dell’uniforme; l’agente in questione si contraddistingueva dall’altro, oltre che non indossava l’uniforme nella sua completezza, ma anche dal fatto che riportava sulla polo di servizio n. 3 stellette. E’ BENE PRECISARE CHE: Il comandante sovraintende al rispetto delle norme, l’uniforme è l’insieme organico dei capi di vestiario, corredo ed equipaggiamento indossati quale elemento distintivo dell’appartenenza alla polizia locale per lo svolgimento del servizio. È obbligatorio l’uso dell’uniforme durante l’espletamento dei compiti di servizio nelle sedi della polizia locale, nelle strutture e luoghi in cui comunque essa opera».

Le scarpette da tennis

Una seconda richiesta, partita in questi giorni, sempre agli indirizzi in narrativa e che riportiamo per dovere di cronaca segnala e chiede spiegazioni al sindaco Scoglio, al Segretario comune e al Prefetto di Caserta (lettere firmate non anonime inviate via Pec…) sui motivi per il quale il comandante indossasse, in taluni occasioni – ma s’immagina sempre in corso di servizio – giubbino civile sull’uniforme e scarpette da ginnastica civili al posto di quelle in dotazioni. Anche in questo caso cureremo di pubblicare anche eventuali quanto auspicabili esiti. Siamo sicuri, come giornale, oltre che ardentemente speranzosi che gli atteggiamenti rispondano a precise e giustificate esigenze e che quindi non facciano affatto parte di quella zona grigia di certa mentalità locale per cui tutto è permesso: occupare abusivamente suolo pubblico, fare fracasso fino all’alba nelle zone altamente urbanizzate e via di questo passo.