Curiosità

Comandante dei Vigili con stellette da Capitano, ma il Regolamento parla di gradi da Sottotenente. Che pasticcio.

Si teme l’equivoco interpretativo, per una clausola di salvaguardia – una postilla – riferita all’epoca del trasferimento a Teano di un Capitano.  

TEANO – Niente più «fratini», arrivano le divise per i nuovi Vigili Urbani di Teano, con un ritardo considerevole e politicamente imbarazzante. Ma non è questo l’argomento del giorno. Poiché si è verificato un fatto ben più curioso, paradossale e forse di una certa gravità. Si sarebbe avuto modo di notare, da parte di qualche cittadino particolarmente accorto, che il nuovo comandante dei Vigili Urbani, il sociologo dottor Fabio De Francesco, nella sua prima uscita con la nuova divisa indossava i gradi di Capitano. Il segnalante, esperto, parla di tre stellette sulle due spalline. Questo, a rigor di logica, implicherebbe il fatto che il nostro Comandante sia stato nominato Capitano. Per una forma di educazione, la prima reazione è quella di fargli i complimenti. E, infatti, lo facciamo. Ma avendo anche dato un’occhiata al Regolamento ci par di capire che il nuovissimo Comandante avrebbe dovuto ricevere e indossare i gradi da Sottotenente. La nostra prima reazione mentale: che pasticcio!

Non si tratta di una questione marginale o di un’opinione soggettiva: è una semplice riflessione sull’applicazione del Regolamento di Polizia municipale Delibera Consiglio Comunale n. 4 del 21 marzo 2018. Secondo l’articolo 7, infatti, il grado di Capitano è il più alto possibile nel Comune di Teano. Non è un grado di ingresso, ma l’ultimo stadio di una ipotetica brillante carriera, raggiungibile solo dopo essere stati Sottotenente e successivamente Tenente. Il grado iniziale, invece, per il Regolamento è quello di Sottotenente. Non è un caso che il concorso comunale al quale ha partecipato e vinto il Nostro attuale Comandante fosse basato proprio su questa struttura gerarchica. Per maggiore chiarezza, riportiamo un estratto del Regolamento

«Categoria D – Sottotenente: denominazione e distintivo di accesso. Tenente: distintivo e denominazione che si conseguono dopo 8 anni di anzianità da Sottotenente e il completamento di due corsi professionali organizzati dalla Scuola regionale di Polizia locale e/o corsi universitari di alta formazione scientifica e/o professionale in discipline attinenti alla Polizia locale». Ma andiamo oltre, procediamo con ordine e vediamo cosa dice il Regolamento riguardo l’assegnazione del grado di Capitano. A Teano, tutto lascia pensare che questa nomina – se vi è stata, perché non siamo stati in grado di trovarne traccia sull’Albo pretorio – è avvenuta o per un errore madornale, una svista o politicamente parlando per una decisione della Giunta Scoglio. Comunque sia andata, sempre secondo il Regolamento ecco cos’è un «CAPITANO – distintivo e denominazione che si consegue dopo 8 anni di anzianità come TENENTE e il completamento di due corsi professionali organizzati dalla Scuola Regionale di Polizia Locale e/o corsi universitari di alta formazione scientifica e/o professionale, in discipline attinenti alla Polizia Locale; con 10 anni di anzianità nella denominazione di Capitano e in possesso del titolo di studio previsto per l’accesso alla categoria D3, nonché la frequenza di due corsi professionali di alta formazione».

Ma cosa ci vuole dire esattamente il Regolamento all’Art. 7, comma 6, quando afferma: «In fase di prima applicazione sono riconosciuti i seguenti distintivi di grado; per le successive applicazioni ci si atterrà al conseguimento delle denominazioni e dei relativi distintivi»: Capitano, Comandante della Polizia Municipale? Semplice: bisogna ricordare l’origine, la nascita del regolamento e un po’ anche di storia locale. La frase «in prima applicazione» si riferisce chiaramente alla prima applicazione del neonato Regolamento avvenuta a ridosso dell’arrivo a Teano di un Comandante dei Vigili che nel suo comune di provenienza era già Capitano. Non poteva certo essere degradato: questo è il punto. Si trattò all’epoca forse di stilare una sorta di clausola di salvaguardia per il Capitano e tutto questo in fase di prima applicazione del Regolamento di nuovo conio. Il nuovo arrivato non poteva certo iniziare la sua carriera dal principio. Non a caso, il regolamento più avanti precisa: «Per le successive applicazioni ci si atterrà al conseguimento delle denominazioni e dei relativi distintivi».

Ci dispiace sottolineare che, a nostro avviso, la politica locale potrebbe aver commesso un nuovo errore. Sembra proprio che il consigliere comunale Domenico Laurenza, appartenente alla maggioranza Scoglio e delegato (politicamente per modo di dire) senza portafoglio abbia avallato quello che noi riteniamo un errore d’interpretazione del Regolamento. Se così non fosse a chi rivolgerci per avere chiarimenti? Al sindaco o all’impenetrabile Comandante? Quest’ultimo, tra l’altro, sarà probabilmente irritato, leggendo che qualcuno abbia appena messo in discussione un paio di stellette dalle tre che si danno come già applicate sulle fascette dei tubolari delle controspalline. Tuttavia, se la nostra versione dei fatti dovesse rivelarsi perfettamente aderente alla realtà dell’accaduto si potrà sempre dire che è meglio un percorso regolare, appropriato e legittimo che una decorazione ottenuta per errore. Siamo certi che anche il nostro Comandante la pensi esattamente così; come noi.