Caos in Consiglio, variazione di Bilancio dimenticata. «Una Giunta disorganizzata».
Così le critiche di D’Andrea ma Scoglio scarica tutto sull’Ufficio finanziario. La delibera vale 11mila euro.
TEANO (ELIO ZANNI) – Politica locale e consigli comunali, dice il saggio: rigirare una frittata serve a cuocerla meglio, ma sempre una frittata rimane. È il caso della vicenda riguardante la «mancata o parziale ratifica della variazione di bilancio adottata d’urgenza dalla Giunta comunale con deliberazione N. 65 del 15 giugno 2024», che è diventata poi il punto 3 dell’Odine del giorno dell’ultimo Consiglio comunale, tenutosi il 9 settembre 2024. Durante la seduta, il sindaco Scoglio ha proposto di approvare una variazione di Bilancio ritenuta necessaria a regolarizzare i rapporti giuridici sorti, circa 11.000 euro, sulla base della deliberazione approvata quasi tre (3) mesi fa dalla sua Giunta con la formula dell’urgenza. Approvata d’urgenza ma poi dimenticata in un cassetto da un funzionario e quindi mai ratificata dal Consiglio. L’atto riguardava una variazione per l’acquisto di dispositivi legati all’ampliamento dell’organico.
La patata bollente e la Corte dei conti
Sull’urgenza della delibera sorgono dubbi, ma in ogni caso questa andava sottoposta entro 60 giorni all’approvazione del Consiglio comunale di Teano, pena la decadenza, ovvero l’annullamento. Non solo. Visto che si tratta di questioni di Bilancio, la situazione potrebbe facilmente richiamare l’attenzione della Corte dei Conti. Tanta è l’urgenza che la Delibera, mai sottoposta al Consiglio per la ratifica viene, nei fatti, riproposta nel punto successivo, approdando sul tavolo del Civico consesso il 9 settembre 2024, cioè quattro giorni fa. Dal punto di vista politico l’atto di Giunta «riesumato» è una patata bollente. Una rogna di cui il sindaco Scoglio ha cercato subito di liberarsi ovvero, a suo modo di vedere le cose, di chiarire il fatto e l’antefatto. Come? Facile: al momento stabilito, con l’ok del presidente Pasqualino Tammaro, ecco che Scoglio s’alza in piedi e relaziona la proposta della mancata ratifica, Ma non si assume nessuna responsabilità, nemmeno d’ordine squisitamente politico circa il brutto ritardo. Manco se gli assessori lì in Giunta ci stessero per sport, a gratis, come volontari in una bocciofila e senza alcun obbligo di ricordare le cose fatte e da fare. Non è così, il ruolo degli assessori è di peso, di responsabilità e di altissimo livello istituzionale. Che dire allora, che pensare del fatto come «stampa ostile»? Locuzione che però traduciamo tendenzialmente come «Stampa libera»? Ebbene, prima o poi ai nostri cari assessori bisognerà proprio regalare un’agendina.
Alzo le mani, è tutta colpa dell’Ufficio finanziario
Ironia a parte vero è che Scoglio in Consiglio ha puntato decisamente l’indice accusatore contro gli Uffici comunali competenti. Non è che abbia torto, anzi! Ma negare apertamente che possa esserci una sia pur minima corresponsabilità, almeno d’ordine politico-amministrativo, nella dimenticanza, persino dopo che la Consigliera Maria Paola D’Andrea glielo ha fa notare, appare cosa inverosimile, fuori da questo mondo. «L’organo di Governo cittadino ha deliberato una variazione di bilancio, la N. 65 del 15 giugno 2024, per l’acquisto di computer destinati alle nuove assunzioni – dice in sintesi e in sostanza Scoglio durate la sua relazione di merito – Delibera che, a causa di una dimenticanza dell’Ufficio finanziario [retto dal dott. Fabio Rinaldi, N.d.R.], non è stata sottoposta a questo Consiglio entro 60 giorni. Nei successivi 30 giorni si ha l’obbligo di chiedere al Consiglio di prendere atto della variazione, pertanto ve ne proponiamo la ratifica». Per la minoranza consiliare questa spiegazione pur contenente l’ammissione di un errore, appare ugualmente come uno scaricabarile. È vero che vi sono responsabilità oggettive dell’Ufficio finanziario in questo pasticcio, ma ciò non esclude che la Giunta, avendo firmato un atto e assunto un impegno, possa ricordarsene. Oltre che dello stesso sindaco, stiamo parlando della Vicesindaca Laura Laurenza e di ben atri tre assessori: Giuseppe Esposito, Marco Ippolito Matano e Maddalena Bovenzi.
La consigliera D’Andrea di «Teano 2.0» non ha lasciato cadere la questione; anzi, n’è andata più a fondo. «La Giunta ha certamente facoltà, in caso di urgenza, di sostituirsi al Consiglio. Ma io vi chiedo: siamo sicuri che sussistesse il presupposto d’urgenza previsto dalla legge? Era davvero un caso di urgenza o sta diventando un’abitudine della Giunta fare tutto senza coinvolgere il Consiglio, per poi chiedere le ratifiche?» Queste le domande ficcanti per tono e contenuto, di legittima critica politica. Eppure, la consigliera ne ha ricevuto in cambio una dura replica da parte di Scoglio, che l’ha accusata di fare «esercizio di retorica, con l’unico intento di riempire il verbale della seduta di Consiglio».
L’alto tasso di disorganizzazione interna
Da osservatori esterni, nasce spontanea una riflessione: come si può classificare urgente una delibera di variazione di bilancio, se lo stesso documento prodotto dalla Giunta viene ripresentato pari pari quasi 90 giorni dopo per l’approvazione da parte del Consiglio comunale? Ma il pasticcio non finisce qui. Già nel Consiglio di agosto la mancata ratifica della variazione di bilancio era all’ordine del giorno, ma il tentativo fallì miseramente perché, sorprendentemente, mancava il parere dei revisori dei conti. Ci risiamo. E una volta ci si dimentica una cosa, la volta successiva di un’alta come navigando a visto. E questo è se vi pare. Non si tratta di semplici dettagli o di un «esercizio di retorica», come sostenuto da Scoglio, ma di ammettere – come spesso sottolinea la D’Andrea nei suoi interventi ai quali ci ispiriamo per la coda di questo commento – che il vero ostacolo a una normale amministrazione della città di Teano è forse proprio l’alto tasso di «disorganizzazione interna» della Giunta Scoglio di cui si ha spesso riscontro.