Presentazione del Volume Le Virtù Angioine in Carinola: un’analisi scientifico-archeologica delle invetriate del Museo «Luca Menna».
La ricerca scientifica quale strumento per riscoprire e rivalutare il patrimonio storico e artistico del territorio.
CARINOLA / CAPUA / TEANO (Elio Zanni) – La chiesa di San Salvatore a Corte di Capua è stata una location per fatta per la presentazione del volume Le Virtù angioine in Carinola – Un’interpretazione storico-iconografica delle invetriate del Museo «Luca Menna» di Carinola. L’evento di sabato 7 settembre 2024, iniziato alle ore 17.30, ha visto la partecipazione di eminenti studiosi anche originari di Teano, tra cui la Prof.ssa archeologa Carmen Maria Antonietta Autieri e la Prof.ssa Gemma Anna Sergi, che insieme al Prof. Domenico Proietti (Università della Campania, Dipartimento di Lettere e Beni Culturali), al Prof. Arch. Corrado Valente e al Prof. Arch. Francesco Miraglia, hanno illustrato i risultati di una lunga e rigorosa ricerca scientifica.
Il lavoro, sviluppato nell’arco di diversi anni, ha adottato un approccio interdisciplinare che ha coinvolto numerosi campi di studio. Le indagini storico-iconografiche sulle invetriate del museo sono state arricchite da contributi provenienti dall’archeologia, dalla storia dell’arte, dalla linguistica, dalla paleografia e dall’archeometria, a testimonianza della complessità e della profondità della ricerca. Oltre alle due autrici, il volume è stato redatto anche con il contributo del Dott. Sergio Sfrecola, che ha collaborato con le studiose nell’esplorare le implicazioni storiche e artistiche delle opere esaminate.
La presentazione ha suscitato grande interesse nel pubblico, composto da studiosi e appassionati di storia locale e di beni culturali. La risposta entusiasta dei partecipanti ha confermato il valore scientifico del lavoro, che non solo ha fornito nuove chiavi interpretative per le opere esposte al museo, ma ha anche contribuito a valorizzare il patrimonio culturale di Carinola, spesso poco conosciuto persino dai residenti. Il clima disteso e partecipativo dell’incontro ha favorito un dibattito stimolante, evidenziando come la ricerca scientifica possa essere un efficace strumento per riscoprire e rivalutare il patrimonio storico e artistico del territorio.